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Ognuno di noi ha un colore; mescoliamoci!

 

Il primo giorno di scuola per molti bambini, è un giorno speciale, ritrovano i loro compagni di lavoro, i maestri, il luogo a loro caro che li ha ospitati per un intero anno e dove hanno sperimentato tante occasioni di nuove scoperte, di conoscenze, tanti momenti diversi di allegria ed amicizie e di giochi.

Gli insegnanti in questa occasione si attivano per riservare ai piccoli una calorosa accoglienza, magari con qualche dolcetto, o con un allestimento classe speciale, o con oggetti simpatici come palloncini o matite sfiziose o altro di vario genere.

Quest’anno l’accoglienza che abbiamo riservato ai nostri piccoli è stata insolita; insieme a loro ci siamo costruiti un messaggio ed un allestimento speciale.

La voglia irrefrenabile che mi prende “nel far mettere le mani in pasta ai bambini” è tale che oggi ho detto loro : “oggi vi farò sporcare!” E così ho chiesto ad ognuno : “Qual è il tuo colore preferito?” Ognuno mi ha detto il proprio.

Così dopo aver preparato tanti piattini con colori a tempera li ho invitati ad intingere le mani nel colore e a lasciare la loro impronta su un foglio bianco.

E già, sembra uno scherzo ma i vostri figli lasciano la loro impronta vitale ovunque, sono unici, irripetibili e di conseguenza anche la loro impronta lo è; dopo aver insegnato a tanti alunni, mai ho trovato impronte uguali!

Le impronte con i relativi colori si sono mescolate creando effetti cromatici, particolari. Ed è venuto spontaneo creare un titolo: Ognuno di noi ha un colore; mescoliamoci.

In una scuola che accoglie ogni anno alunni provenienti da nazioni diverse, il messaggio è molto chiaro e diretto, in modo particolare a tutti coloro che vedono con diffidenza la diversità.

Siamo tutti uguali, per struttura materica e anatomica, ma tutti diversi nella nostra unicità di persone, nel bagaglio di umanità.

 

 

Perciò mescoliamoci! L’invito che si vuole rivolgere in primo luogo ai genitori ed alunni della nostra classe ma anche a tutta la comunità è quello di ribadire che non basta accogliere gli alunni stranieri, o gli alunni in qualche modo diversi, ma è compito di tutti attivarsi per integrarli, facendoli sentire parte della comunità, socializzando con loro, offrendo il nostro aiuto tutte le volte che abbiamo la percezione che ne abbiano bisogno. Questi bambini e le loro famiglie hanno un ricco patrimonio di conoscenza, cultura, tradizioni e valori, di unicità che va conosciuto prima di essere giudicato.

Mi auguro di aver esplicitato con chiarezza il mio personale pensiero sui diversi: io stessa sono diversa, tutti siamo diversi, il mio colore è diverso, e se lo mescolo con un altro otterrò un colore nuovo, diverso, più bello, perché più ricco, ottenuto con due e magari con tre colori mescolati.

Una nuova unicità.