An'gli'nglò

 

 

Per far comprendere ai bambini l'importanza della punteggiatura e del ritmo nella lettura abbiamo  recitato insieme alcune filastrocche per fare il girotondo e anche alcune conte, dalla conosciutissima "ambarabaciccicoccò" a "passa Paperino".

Ci è, però, sembrato opportuno richiamare alla memoria dei bambini una nostra antica conta popolare che sicuramente vi tutti (almeno i santermani) conoscete e che avrete ripetuto tantissime volte da bambini.

"An'li'glò". A me la recitava mia madre, la quale diceva di averla imparata da sua nonna. La nonna di mia madre è vissuta nella seconda metà del 1800: quindi si tratta di una conta veramente antica.

Ma..... come mai è quasi tutta in italiano?

 

An'gli'nglò

tre capine e tre capone.

Per andare alla cappella

ci voleva una cosa bella:

precisamente a te.

Pane bianco e ricotta asc'kuande.

 

Io mi sono chiesto tante volte quale possa essere il senso di questa conta.

E' pur vero che le conte, di per sé, non hanno (quasi) mai un senso: altrimenti che ci farebbero tre civette sul comò?

E il titolo, da dove proviene?

 

Personalmente mi son fatto l'idea che questa sia una versione adattata all'italiano molto tempo dopo che la conta era nata. Probabilmente questa (appresa da mia madre) era stata già italianizzata con l'avvento della scuola.

Ma prima  come era?

Sono certo che molti di voi ne sapranno altre versioni: attendo che me le mandiate sperando di trovare qualche soluzione al problema.

Intanto ripetetevi questa insieme ai vostri figli: è un modo come l'altro per ritrovare le "radici" del nostro passato.

 

E questa è quella che si chiama Storia.