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L’asparago

 

 

Finalmente è arrivata la primavera! Periodo ottimale per  stare più tempo all’aria aperta e magari fare delle lunghe passeggiate in campagna o nei boschi.

Spesso passeggiando in prossimità dei bordi delle strade o dei muretti a secco o  nei campi incolti  si trovano  gli asparagi.

Parlando con i bambini ho scoperto che alcuni di loro accompagnano i genitori che vanno in cerca di asparagi. Secondo la nostra tradizione culinaria, sono considerati una prelibatezza, questa pianta selvatica è ricchissima di vitamine  e sali minerali, non sono manipolati geneticamente , ma sono frutto di selezione naturale, nascono spontaneamente , senza forzature artificiali da parte dell’uomo (concimi e anticrittogamici) e per questo motivo sono genuini,vengono preparati e consumati in risotto,  in brodo o in frittata.

Per me è un’occasione per parlarne dal punto di vista scientifico, in questo periodo infatti ci stiamo occupando dei germogli e delle gemme.

Ho chiesto agli alunni di portarmi dei campioni della pianta, per osservarla e comprendere come è fatta. Abbiamo osservato l’asparago pungente  il cui nome scientifico è asparagus acutifolius da noi la pianta è chiamata "sparacina", mentre la parte commestibile si chiama sparge.

L’ asparago è una pianta perenne, rampicante, con un rizoma (fusto sotterraneo) dal quale all’inizio della primavera nascono i germogli che si chiamano turioni, è la parte che si raccoglie e che si consuma.

I fusti durano più anni e formano intricati cespugli che possono superare un metro di altezza. Sul fusto crescono numerosi rametti i  fillocladi che sono molto corti e pungenti, spesso vengono confusi con le foglie che invece sono molto piccole, delle squame poco visibili che si trovano all’attaccatura dei piccoli rami, ma anche queste spinose.

I fiori sono giallo-verdi poco appariscenti e molto piccoli. Il frutto è una bacca verde che poi diventa rossa e poi  nera quando raggiunge la maturazione.

Simile all’asparago pungente, c’è l’asparago spinoso che ha i fillocladi più grandi simili a vere spine ma che non produce i gustosi turioni commestibili.

Gli alunni mi hanno portato quanto avevo chiesto, magari tormentando i genitori, in classe prendevano in mano il ramo spinoso per osservarlo incuranti del fatto che erano pungenti,... sono diventati temerari!

Qualcuno infine, ha assaggiato il turione crudo e il sapore amarognolo è piaciuto.