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Bambini "maleducati"

 

Ho ancora ben chiaro il ricordo di quando io andavo a scuola e i maestri rimproveravano i bambini dicendo: "E' questa l'Educazione che ti insegnano a casa?".  Con ciò sottintendendo che la famiglia era disinteressata alla corretta educazione dei figli. Il fatto è che quando i ragazzi erano rimproverati in famiglia  si diceva: "E' questa l'Educazione che ti insegnano a scuola?".

Insomma era un bel rimandarsi le responsabilità educative.

Oggi non è più in voga questo modo di apostrofare i bambini, ma il problema dei comportamenti non consoni (maleducati) è sempre più evidente.

Spesso si tende ad essere riduttivi, liquidando l'argomento con un semplice "tale padre/madre, tale figlio!".

E' del tutto evidente che i bambini "assorbono" i modi di fare ed i comportamenti che osservano in famiglia, ma è altrettanto vero che le dinamiche che sono alla base della formazione della personalità sono molto più complesse e non sono solo relegate in famiglia.

Un bambino può dire le parolacce perchè le ascolta quando le dicono i genitori, ma può averle imparate a scuola da altri compagni (non osiamo pensare che le possano ascoltare dai maestri).

Molto spesso le hanno ascoltate in Tv o la cinema, magari notando che la parolaccia ha suscitato il riso e perciò la abbinano ad un comportamento che li fa meglio accettare dagli altri.

Lo stesso vale per i comportamenti "oppositivi" verso i compagni e gli adulti: far finta di non sentire, restare indifferente ad un rimprovero, rifiutare di eseguire un ordine, fare il contrario di quello che viene detto, assumere atteggiamenti "di sfida" ....

 

Gli sculaccioni non risolvono tutto

Gli atteggiamenti oppositivi dei bambini, che normalmente definiamo "maleducati" sono quelli che a noi adulti fanno molto spesso perdere la pazienza poichè ci estenuano e soprattutto ci mettono con le spalle al muro perchè non sappiamo "come cavarcela".

Il senso di frustrazione che deriva da questa nostra incapacità a far fronte al capriccio o al comportamento dei bambini spesso ci porta dritti dritti allo "sculaccione".

Il "famigerato" sculaccione di cui tutti parlano  nel bene e nel male: perché ci sono quelli che lo demonizzano e quelli che ne fanno un uso improprio.

Tutti i genitori hanno avuto la tentazione di assestare un bello sculaccione al proprio bimbo, nell’esasperazione causata da capricci e rimostranze ingiustificate. Se alla fine avete ceduto, niente paura, non avete procurato un trauma irreparabile.

Solo quando le botte diventano un vero e proprio strumento per “educare”, le conseguenze possono diventare serie. Secondo gli psicologi un bambino picchiato spesso può crescere spaventato e da adulto essere timido, insicuro e sottomesso: infatti, pur continuando a voler bene a mamma e papà, può avere nei loro confronti un forte risentimento e sviluppare atteggiamenti aggressivi, ribelli e testardi.

Una cosa molto importante, invece, è che al bambino vengano fornite sempre delle adeguate spiegazione quando sono puniti, rimproveri o sculaccioni che siano. Anche se il bambino sembra non interessato alla spiegazione fornita, in un certo qual modo la  ascolta.

Ma cosa si può fare per evitare che i vostri figli possano essere definiti "maleducati?"

Ecco alcuni consigli semplici ma di comprovata efficacia:

1. Bisogna ricordare che c’è un tempo- non troppo presto- e un modo- non rigido e severo- adatti ad insegnare le buone maniere. Il primo e fondamentale accorgimento che l’adulto deve adottare per riuscire in questo cammino è il buon esempio.

Più delle parole, più dei rimproveri o delle estenuanti spiegazioni, quello che conta è che i genitori si comportino educatamente di fronte ai loro figli. Se un bambino sente la mamma dire “grazie” o la vede salutare l’ospite o la guarda mangiare senza appoggiare i gomiti sulla tavola, imparerà naturalmente a comportarsi nello stesso modo. Magari non subito, magari non sempre, magari non con i propri compagni di scuola più “maleducati”, ma senza dubbio ciò che ha appreso in modo naturale nell’ambiente familiare al momento giusto darà i suoi frutti.

2. Oltre al buon esempio il bambino è molto sensibile al modo con cui viene presentata la nuova regola o il divieto. Garbo e dolcezza sono sempre più efficaci di urla o scenate, tanto più se si tratta di insegnare le buone maniere. L’errore più diffuso da parte dei genitori è , per esempio, quello di rimproverare o, peggio, di prendere in giro il bambino di fronte ad estranei o compagni. In questo modo il bambino si sente umiliato e non si rende conto di aver commesso un’azione scortese. La stessa osservazione può essere fatta in privato, pochi minuti più tardi, con esito senz’altro più efficace.

3. Cercate di essere sempre disponibili ad ascoltare i vostri figli: il vostro esempio li indurrà a porre ascolto a quello che voi dite.

4. Fate attenzione a quello che vedono in TV: se siete convinti che i cartoni animati siano dei programmi sempre adatti ai piccoli, state commettendo un grosso errore. Moltissimi cartoni animati sono pensati più per gli adulti che per i bambini (ad esempio i Simpson o i Griffin) per cui sono infarciti di comportamenti scorretti, parolacce e violenza.