Parchi d'Italia

 

Visita al Parco regionale della

Vena del gesso romagnola

 

Durante le nostre vacanze siamo stati ospiti presso una famiglia di amici romagnoli conosciuti in vacanza al parco di Plitvice in Croazia, abbiamo scambiato le nostre impressioni con loro sulle caratteristiche del parco e si sono offerti di ospitarci al nostro ritorno a casa per una breve sosta nel comune di Brisighella.

 

Brisighella è un antichissimo borgo medievale che si adagia su tre picchi rocciosi su cui poggiano una Rocca del XV secolo , la Torre dell’orologio del XIX secolo e il Santuario di Monticino del XVIII secolo.

Il borgo ha anche un altro luogo straordinario e unico al mondo : una strada sopraelevata e coperta che si intravede dalla piazza sottostante attraverso finestre a mezzaluna chiamata ”Via degli asini”. Questa via all’inizio servì per difendere la città dai nemici, in seguito diventò l’insediamento dei birocciai che avevano lì le loro abitazioni e di fronte alle finestre a mezzaluna c’erano le stalle per gli asini che trasportavano il gesso.

L’ accoglienza dei nostri amici è stata fantastica, di una generosità incredibile e un calore fuori dal comune: sottolineo questo perché non ci sono confini geografici che tengano di fronte all’ospitalità e alla disponibilità umana, peculiari qualità che hanno alla base larghezza di vedute e modi di essere empatici e comunicativi.

Per la notte siamo stati ospiti presso il rifugio del centro visite "Cà Carnè" all’interno del parco regionale della vena del gesso romagnola.

La struttura, immersa nel cuore del Parco, dispone di 20 posti letto ed offre la possibilità di consumare piatti gustosi con i prodotti tipici delle aziende agricole locali ed organizza visite guidate per le escursioni all'interno del Parco e laboratori didattici.

L’area intorno a Cà Carnè è uno degli angoli più suggestivi dell’intera collina romagnola: il Parco si trova compreso tra la provincia di Ravenna e i comuni di Faenza e di Brisighella.

La morfologia del parco è caratterizzata da affioramenti rocciosi, conche, dossi e doline; quindi si tratta di un paesaggio tipicamente carsico quasi come le nostre Murge, solo che qui si tratta di fenomeni legati alla solubilità del gesso: grotte, inghiottitoi, acque che scorrono in profondità attraversando diverse grotte, ancora oggi non tutte esplorate.

Perché è interessante questo parco?

Perché mi ha affascinato la cura prioritaria che questi comuni perseguono per la tutela e la conservazione dell’area, collegata alla divulgazione naturalistica e alla sua valorizzazione attraverso iniziative didattiche, escursionistiche e di soggiorno nel verde, tutte queste iniziative mirano alla conoscenza e alla salvaguardia e al rispetto della natura.

Cosa c’è di molto diverso dai nostri parchi?

Una maggiore attenzione alla protezione delle specie autoctone sia animale che vegetale.

 Nel Parco oltre ai comuni animali del bosco nostrano (volpe, tasso, donnola...) ci sono l’istrice, sette specie di pipistrelli, sparvieri, picchi, rigogoli e predatori notturni come il barbagianni, l’allocco e la civetta; specie vegetali come querce, roverelle, orniello e carpino nero, il rarissimo tiglio selvatico, sorbi, aceri e molte piante erbacee poco comuni.

In cosa consiste questa tutela cosa fanno più di noi?

 

 

 

Ebbene il parco sensibilizza innanzitutto i coltivatori attraverso materiale divulgativo e incontri sulla tutela del parco stimolando a mantenere e ripiantare boschetti e macchie di arbusti utilizzando specie locali, questi boschi alternati ai campi coltivati diversificano il paesaggio e lo migliorano sia dal punto di vista paesaggistico che ecologico in quanto rappresentano un alto valore per la biodiversità garantendo la presenza di numerose specie animali e vegetali che non possono vivere nei terreni coltivati.

Si invitano i cittadini a :
- proteggere i nidi che rondini gheppi e barbagianni costruiscono sugli edifici rurali e a mantenere l’accesso degli stessi ai fienili e alle stalle, ponendo attenzione durante la ristrutturazione degli edifici evitando i lavori durante il periodo riproduttivo degli uccelli; limitare l’uso di pesticidi che possono avvelenare i rapaci, fare la rotazione delle colture per mantenere la varietà delle specie.
- mantenere i prati anche in inverno con un miscuglio di semi(sorgo, saggina, panico, girasole) perché oltre a evitare l’erosione del suolo, rappresenta cibo sicuro per gli animali selvatici del bosco oltre che per gli animali da pascolo;
- non estirpare le piante erbacee ricchi di semi perché servono per il nutrimento degli uccelli.
- Costruire siepi miste, alberi e arbusti e piante erbacee che ospitano numerose specie animali tra cui gli uccelli.

Nel comune di Brisighella ci sono anche le Terme che utilizzano le acque termali sulfuree della sorgente di Colombarino e le acque salso- iodiche della sorgente di Igea Val D’Amone per la cura e le patologie respiratorie e bagni di fango per dermatiti psoriasi artrite ecc…..
I prodotti locali che abbiamo gustato e che spaziano da formaggi e salumi di grande qualità, carne locale derivante dagli allevamenti, vino e olio Dop hanno reso il soggiorno presso questo incantevole comune una esperienza a tutto tondo, completa e adatta davvero a tutte le esigenze di un viaggiatore.

 

Ogni angolo d’Italia possiede una grande bellezza, ma se vi trovate da quelle parti soffermatevi per una visita, merita davvero una sosta.

Rifugio Statua in minerale di gesso Via degli Asini

Panorama dalla Torre

 

Torre dell'Orologio

Torre dell'Orologio