La Buona Scuola

 

Il documento emesso dal governo sulla Scuola e che mira al suo rinnovamento - pur senza essere una riforma - ha suscitato molti commenti, non solo da parte di chi nel mondo della scuola lavora, ma anche da parte delle famiglie che sono chiamate a dare un proprio giudizio.

 

Il documento, presentato dallo stesso Primo Ministro (Renzi) è abbastanza corposo, ma di non difficile lettura, e sarebbe il caso che voi ne prendeste visione, poichè non solo riguarda il futuro dei vostri figli, ma su di esso, come dicevamo sopra, siete chiamati a dare un giudizio, dal 15 settembre sino al 15 novembre , previa registrazione

(questo il link: https://labuonascuola.gov.it/ )

 

Vi consigliamo comunque di leggere prima il documento scaricabile anche qui: la buona scuola.

 

 

Ma cosa dice in sintesi questo documento?

Il rapporto "La Buona Scuola" è di 136 pagine divise in sei capitoli:

- Assumere tutti i docenti di cui la buona scuola ha bisogno;
- Le nuove opportunità per tutti i docenti: formazione e carriera nella buona scuola;
- La vera autonomia: valutazione, trasparenza, apertura, burocrazia zero;
- Ripensare ciò che si impara a scuola;
- Fondata sul lavoro;
- Le risorse per la buona scuola, pubbliche e private.

Negli allegati c'è una scheda che illustra l'idea di "buona scuola" in dodici punti:

1) Mai più precari nella scuola. Un piano straordinario per assumere 150mila docenti a settembre 2015 e chiudere le Graduatorie a Esaurimento (Gae).

2) Dal 2016 si entra solo per concorso. 40mila giovani qualificati nella scuola fra il 2016 e il 2019. D'ora in avanti si diventerà docenti di ruolo solo per concorso, come previsto dalla Costituzione. Mai più "liste d'attesa" che durano decenni.

 

3) Basta supplenze. Garantire alle scuole, grazie al Piano di assunzioni, un team stabile di docenti per coprire cattedre vacanti, tempo pieno e supplenze, dando agli studenti la continuità didattica a cui hanno diritto.


4) La scuola fa carriera. Qualità, valutazione e merito. Ogni tre anni due insegnanti su tre avranno in busta paga 60 euro netti al mese in più grazie a una carriera che premierà qualità del lavoro in classe, formazione e contribuito al miglioramento della scuola. Dal 2015 ogni scuola pubblicherà il proprio Rapporto di Autovalutazione e un progetto di miglioramento.


5) La scuola si aggiorna. Formazione e innovazione. Formazione continua obbligatoria mettendo al centro i docenti che fanno innovazione attraverso lo scambio fra pari.

6) Scuola di vetro. Dati e profili online. Online dal 2015 i dati di ogni scuola (budget, valutazione, progetti finanziati) e un registro nazionale dei docenti per aiutare i presidi a migliorare la propria squadra e l'offerta formativa.

7) Sblocca scuola. Coinvolgimento di presidi, docenti, amministrativi e studenti per individuare le cento procedure burocratiche più gravose per la scuola. Per abolirle tutte.

8) La scuola digitale. Piani di co-investimento per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wifi. Disegnare insieme i nuovi servizi digitali per la scuola, per aumentarne la trasparenza e diminuirne i costi.

9) Cultura in corpore sano. Portare Musica e Sport nella scuola primaria e più Storia dell'Arte nelle secondarie, per scommettere sui punti di forza dell'Italia.

10) Le nuove alfabetizzazioni. Rafforzamento del piano formativo per le lingue straniere, a partire dai 6 anni. Competenze digitali: coding e pensiero computazione nella primaria e piano "Digital Makers" nella secondaria. Diffusione dello studio dei principi dell'Economia in tutte le secondarie.

11) Fondata sul lavoro. Alternanza Scuola-Lavoro obbligatoria negli ultimi tre anni degli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore l'anno, estensione dell'impresa didattica, potenziamento delle esperienze di apprendistato sperimentale.

12) La scuola per tutti, tutti per la scuola. Stabilizzare il Fondo per il Miglioramento dell'Offerta Formativa (MOF), renderne trasparente l'utilizzo e legarlo agli obiettivi di miglioramento delle scuole. Attrarre risorse private (singoli cittadini, fondazioni, imprese), attraverso incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche.

 (fonte: Polisblog.it)

 

Queste le intenzioni proposte dal governo, ma nella realtà cosa accadrà?

Realmente basterà questo documento a cambiare la scuola?

Per i primi tre punti si deve dar atto che il Governo ha messo in moto un meccanismo di assunzioni per cui si sta superando la fase delle "cattedre scoperte" che affliggeva soprattutto le scuole di secondo grado. Ma il meccanismo è giusto?

Come ha giustamente commentato Stefano sul Sole24ore: " la stabilizzazione di tutti i precari in circolazione, quasi 150mila persone (...) costerà alle casse dello Stato un miliardo circa nel 2015, 3,1 miliardi nel 2016 per arrivare dopo dieci anni a 4,1 miliardi. A fronte, tutt'al più, di un risparmio di qualche centinaia di milioni di euro l'anno di supplenze risparmiate. (...) Siamo sicuri che la maggiore assunzione di dipendenti pubblici dai tempi della Dc dei vecchi tempi sia compatibile con la peggiore crisi economica che il Paese sta vivendo nel Dopoguerra?

(...)

Un'infornata senza se e senza ma di 148.100 docenti, che sarebbero assunti quasi tutti senza aver passato un concorso, appare del tutto inadeguata se l'obiettivo resta quello di migliorare la scuola a vantaggio degli studenti e del Paese. Gli unici a meritare davvero un'assunzione senza se e senza ma sono i vincitori del concorso del 2012 non ancora immessi in ruolo. (...)
L'altra grande perplessità sulla riforma riguarda proprio il riconoscimento del merito, che dovrebbe esserne il principio cardine. Come funzionerà la meritocrazia nella "buona scuola" renziana? Ogni tre anni il 66% dei docenti della singola scuola, quelli che avranno maturato più crediti negli anni precedenti, avrà diritto a uno scatto di retribuzione."

 

Come a dire che per decreto del governo in ogni scuola vi sono almeno il 33% dei docenti che non lavorano bene. E se, come spessissimo accade nelle scuole dell'infanzia e primaria (dati Ocse),  tutti lavorano bene, ben oltre quello che la magra retribuzione meriterebbe? Comunque il 33% di quegli insegnanti dovrebbe essere classificata "poco meritevole", il che significa niente aumenti di stipendio.

E come si stabilisce chi è "meritevole"?

 

Riportiamo qui uno stralcio di un lungo commento di Giovanna Lo Presti pubblicato su La Poesia e lo Spirito e Vivalascuola (per chi volesse leggere per intero - e lo consiglio- il bel commento questo è il link: http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2014/09/15/vivalascuola-176/#1 )

 

"La faccenda potrebbe essere affrontata con buon senso: sappiamo che gli insegnanti non sono tutti eguali, che accanto al bravissimo lavora il mediocre, che qualcuno conclude il suo impegno con la permanenza a scuola e che altri lavorano ore e ore a preparare lezioni e correggere compiti. Però tutti questi insegnanti tra di loro diversi sono educatori: dovremmo porci una semplice domanda e chiederci che effetto avrebbe sul mediocre l’essere stigmatizzato come tale.

Se il bravissimo lo è veramente (e non è invece un arrampicatore sociale fallito, ché per dar la scalata a denaro e successo la scuola non è la sede più adeguata), sarà pago della stima dei suoi studenti e dei colleghi. Quanto all’impegno nello svolgere il proprio lavoro, è questione del dirigente verificare, con scrupolo e onestà, se tutto funzioni per il meglio.

Stabilire chi siano i docenti migliori è questione spinosa e non è un caso che, alla fin fine, ci si butti su parametri puramente quantitativi per definire il “merito”. In realtà la “meritocrazia” è il vessillo ideologico di una classe dominante per cui la competitività è un valore e l’eguaglianza un disvalore, anzi una tabe che sta all’origine di ogni ristagno sociale. Poco conta, per la classe padrona, l’evidenza dei fatti e che dopo un quarto di secolo di grezzo neo-liberismo tutto l’Occidente (fatta eccezione per la classe padrona) sia in stato di sofferenza."

 

Noi ci fermiamo qui.

A voi auguro una buona riflessione sul documento "La Buona Scuola" e vi invito a partecipare attivamente al sondaggio voluto dal ministero, dimostrandovi Cittadini attivi e dotati di spirito autonomo e critico.

 

Per chi vuole approfondire:

http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/category/viva-la-scuola/