Estrarre la clorofilla

 

La fotosintesi clorofilliana è un argomento molto complesso da affrontare a questa età perchè è un fenomeno chimico.

Per essere compreso bene occorre che ci siano delle premesse importanti e molta manipolazione concreta con sperimentazioni per aiutare i bambini a elaborare un concetto astratto che non è visibile seppure concreto.

La premessa dalla quale partire è una serie di spiegazioni scientifiche sulla diversa natura di un fenomeno fisico e un fenomeno chimico facendo opportuni riferimenti anche a ciò che accade ogni giorno intorno a noi.

Le trasformazioni fisiche sono quel tipo di trasformazioni che non comportano alcuna variazione della natura della materia in quanto lasciano immutate le sostanze coinvolte.

Le trasformazioni chimiche o reazioni sono processi che comportano una variazione della composizione chimica delle sostanze coinvolte che si trasformano in nuove sostanze.C’è infatti una grossa differenza tra sbattere un uovo (fenomeno fisico) e cuocerlo (fenomeno chimico) o tra una mela che viene affettata e una mela che marcisce.

Gli esperimenti che abbiamo fatto in questo periodo avevano anche lo scopo di esercitare l’osservazione di un fenomeno e cogliere le relative trasformazioni.

La lievitazione è stata una esperienza interessante per far comprendere un fenomeno chimico.

Adesso è quasi naturale far comprendere che la fotosintesi è un fenomeno chimico che le piante compiono ogni giorno per produrre il cibo di cui hanno bisogno e che avviene nelle foglie verdi perchè contengono la clorofilla. La clorofilla è una sostanza presente nelle parti verdi delle piante, dà alle foglie il colore verde e capta l’energia luminosa necessaria perché le piante possano compiere la trasformazione della linfa grezza in linfa elaborata .La clorofilla può essere facilmente estratta dalle foglie verdi di una qualunque pianta, abbiamo messo delle foglie di sedano fresche in due contenitori trasparenti: in uno c’era solo acqua, nell’altro abbiamo versato dell’alcool etilico denaturato. Dopo qualche giorno abbiamo osservato che l’acqua non scioglie la clorofilla, ma l’alcool invece ha sbiancato le foglie e la clorofilla ha reso l’acqua verde.

Il passaggio successivo è stato quello di osservare la clorofilla al microscopio; una goccia di clorofilla è stata messa su un foglio di carta assorbente e abbiamo osservato i pigmenti, poi al centro della macchia di clorofilla espansa sul foglio abbiamo versato dell’alcool.

L'alcool ha iniziato ad espandersi, trasportando il soluto verso l’esterno del cerchio. Si è notato che nella soluzione non era presente solo la clorofilla (verde), ma c’erano anche altri pigmenti, gialli e arancio. Per questo motivo quando in autunno la piante rallentano le attività vitali, quali la respirazione la traspirazione e la fotosintesi clorofilliana, le foglie perdono il pigmento verde e compaiono gli altri pigmenti che sono presenti nella clorofilla.

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