Questo lavoro ha molto entusiasmato
gli alunni che si sono divertiti a giocare con il convertitore anche per
tradurre in codice binario un testo o una singola parola. E’ stata una
attività molto interessante e utile che ha permesso agli alunni di
familiarizzare con il linguaggio informatico e il suo codice di base,
infatti per gli alunni ma anche per molti adulti sembra quasi
inverosimile che con 0 e 1 il computer possa rappresentare tutti i
numeri e le parole che noi vediamo nei testi o negli ipertesti. La
tecnologia è dovunque, i nostri alunni usano con molta disinvoltura
tablet, pc, smartphone , cellulari sempre più complessi ma non ne
conoscono il linguaggio il linguaggio base. La tecnologia è diventata di
uso comune in quasi tutti i lavori che si svolgono oggi, , nelle banche
,nelle pubbliche amministrazioni, in campo medico si usa la tecnologia
per sbrigare pratiche e riceverle con tempestività, effettuare
operazioni che eliminano lunghissime code , attese e perdita di tempo.
Si prevede che in futuro ,la maggior parte dei lavori, sarà svolta con i
computer ed è per questo che gli alunni devono imparare ad usarla e a
conoscere il suo linguaggio. E’ per questo che il Governo intende
includere l’informatica e il linguaggio di programmazione nei Curriculi
Nazionali per gli studenti di tutte le età.
Tutte le discipline hanno un codice linguistico specifico, che noi
insegnanti ci preoccupiamo di far conoscere, senza quel codice specifico
non si può ritenere che si abbia consapevolezza della materia appresa,
basti pensare alle parole specifiche delle scienze, o a quelle della
storia o ai riferimenti geografici oppure alla lingua inglese o alla
stessa lingua italiana. Tuttavia i codici linguistici hanno la funzione
di sostituire ad oggetti o a concetti dei simboli: le parole. Le parole
rappresentano oggetti concreti, persone , luoghi , pensieri. Le lingue
si evolvono continuamente, nel linguaggio corrente si inseriscono parole
nuove, si arricchiscono di espressività e idiomi presi da altre culture,
per questo motivo non possono considerarsi linguaggi formali. Il
linguaggio matematico e il linguaggio informatico sono invece linguaggi
formali. Il codice linguistico di queste discipline si avvale di
simboli, di algoritmi operativi e di significati e significanti ben
definiti che devono seguire delle regole convenzionali che non
consentono sinonimi o parole o simboli sostitutivi in quanto il codice
informatico, ha la capacità di risolvere una innumerevole quantità di
problemi. Occorre dunque avviare gli alunni ad imparare anche questo
tipo di codici,acquisire una mentalità che li abitui a lavorare per
problemi e a saperli risolvere anche con l’aiuto delle tecnologie,
imparando da essi a ricavare strategie per la loro risoluzione.
Gli alunni non solo devono apprendere come accendere e spegnere
correttamente un computer; conoscere come si usa internet e un tablet;
come usare i programmi di videoscrittura; ma devono anche acquisire
delle competenze di base che possano permettere loro di produrre piccoli
programmi, come semplici videogiochi o brevi sequenze di comandi che
possano rendere più produttivo l’uso del computer.
Si tratta perciò di insegnare un nuovo alfabeto, di offrire ai ragazzi
una nuova possibilità di codificare il processo cognitivo per creare un
nuovo modello di apprendimento, in funzione di acquisire abilità mentali
logico-pragmatiche che possano nel futuro dare la possibilità di
affrontare la crisi del mondo del lavoro e creare un incrocio tra
domanda e offerta di lavoro.
Per riferimenti e ricercare materiali utili a partecipare all’ora del
codice ecco a voi un link utile:
http://codeweek.it/insegnanti/
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