Quali competenze?

 

 

 

Durante una discussione in classe circa un lavoro di matematica che gli alunni dovevano svolgere, mi è capitato di addentrarmi nella spiegazione di cosa la scuola di oggi chieda che gli alunni debbano saper fare e imparare.

E’ questa una tematica forte per gli alunni, infatti erano molto attenti alle spiegazioni. Riteniamo che bisogna dare un senso al loro apprendere; è bene che sappiano anche quali traguardi dobbiamo cercare di raggiungere insieme e che tali mete non sono scontate e automatiche come potrebbe sembrare. Questi traguardi, vista la loro tenera età e l’incertezza del futuro in generale, che caratterizza questa nostra epoca, può far apparire agli alunni, che studiare o apprendere nuove cose non abbia poi tanta importanza.

Del resto pochi di noi si prendono la briga di spiegare loro perché il loro lavoro deve essere eseguito in un certo modo anziché in un altro e con quali modalità e strategie, che magari talvolta potrebbero essere avvertite come assurde.

Ho scritto questo articolo per gli alunni, ma ancora di più l’ho scritto pensando ai genitori.

Cosa chiede oggi la scuola ai vostri figli?

Quali competenze deve raggiungere un alunno ?

Il mio insegnare si basa su una metodologia di lavoro acquisita nel corso del tempo attraverso una esperienza decennale: gli alunni, dal mio punto di vista e senza giri di parole, dovrebbero essere capaci di autonomia operativa in tutte le discipline ed essere responsabili nei confronti di se stessi e degli altri. Responsabilità intesa come capacità di assumere impegni e mantenerli in qualsiasi contesto reale, dimostrando non ciò che sa, ma ciò che sa fare attraverso quello che ha imparato.

Ma la costruzione di un apprendimento significativo e di competenze spendibili in altri contesti di studio o di lavoro, non sono così semplici da poter essere liquidati con poche parole. Allora vi riporto le novità in termini di istruzione dell’obbligo scolastico.

Il Regolamento D.M. 22 agosto 2007, n. 139 sulle norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione, stabilisce quali sono le competenze chiave che i giovani devono acquisire alla fine della scuola dell’obbligo.

Le competenze chiave per eccellenza e gli obiettivi condivisi tra tutti gli ordini di scuola sono: l’esercizio della cittadinanza e lo sviluppo dell’apprendimento permanente, che sono il risultato delle Raccomandazioni Europee del 2006 e in cui si precisano quali sono le competenze che risultano essenziali a esercitare il ruolo di cittadini in senso pieno e attivo.

I giovani possono acquisire gli strumenti per costruire la propria cittadinanza attiva e il proprio futuro attraverso le conoscenze e le abilità che si riferiscono a 4 competenze di base, che  a loro volta sono ricondotte a 4 diversi assi culturali, cioè:
Asse dei linguaggi
Asse matematico
Asse scientifico-tecnologico
Asse storico-sociale.

 

Nello specifico da questi assi, che in realtà rappresentano le discipline, emergono le 8 competenze chiave di cittadinanza che tutti gli studenti devono acquisire entro i 16 anni di età, vale a dire entro la fine dell’obbligo scolastico. Esse sono:
1. Imparare ad imparare: ogni giovane deve acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro.
2. Progettare: ogni giovane deve essere capace di utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e realistici. Questo richiede la capacità di individuare priorità, valutare i vincoli e le possibilità esistenti, definire strategie di azione, fare progetti e verificarne i risultati.
3. Comunicare: ogni giovane deve poter comprendere messaggi di genere e complessità diversi nella varie forme comunicative e deve poter comunicare in modo efficace utilizzando i diversi linguaggi.
4. Collaborare e partecipare: ogni giovane deve saper interagire con gli altri comprendendone i diversi punti di vista.
5. Agire in modo autonomo e responsabile: ogni giovane deve saper riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale.
6. Risolvere problemi: ogni giovane deve saper affrontare situazioni problematiche e saper contribuire a risolverle.
7. Individuare collegamenti e relazioni: ogni giovane deve possedere strumenti che gli permettano di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo.
8. Acquisire e interpretare l’informazione: ogni giovane deve poter acquisire ed interpretare criticamente ogni informazione ricevuta valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.


A queste otto competenze sono legati tre ambiti che riconducono alla:

Costruzione di se stessi come persona : la costruzione del sé in quanto individuo-persona con un proprio carattere, personalità, modi di essere e di sentire.
Costruzione del sé in relazione agli altri: dalla famiglia agli amici e a tutte le persone con le quali interagisce, quindi deve saper comunicare, collaborare, partecipare, in modo autonomo e responsabile.
Costruzione del sé in rapporto alla realtà naturale e sociale, quindi riferita al saper risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni, acquisire e interpretare l’informazione.


Queste 8 competenze non possono essere acquisite in modo prescrittivo, ovvero con la semplice enunciazione, secondo una modalità molto spesso diffusa nei nostri sistemi di istruzione e formazione. Queste competenze sono frutto invece di una costruzione che viene creata dall’insegnante in classe, proponendo attività di lavoro che mirano al raggiungimento di competenze essenziali che saranno spendibili in altre occasioni di studio o più tardi nel mondo del lavoro.

Per finire faccio un breve cenno sulle nuove Indicazioni Nazionali del 2012 per il curriculo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo dell’istruzione che si propongono come una revisione e una rielaborazione delle Indicazioni Nazionali del 2007.

Cosa è il curriculo?

E’ l’insieme dei risultati di apprendimento attesi per gli alunni, l’insieme delle finalità, delle strategie, dei mezzi, dei tempi, degli strumenti e dei criteri di valutazione che permettono agli alunni di conseguire le competenze. Attraverso queste nuove indicazioni si passa da una scuola fondata sulla conoscenza (cioè di un apprendimento che può essere pratico o teorico) ad una scuola fondata sulla competenza intesa come la capacità di usare conoscenze, abilità, capacità personali, sociali e metodologiche in situazioni di studio e/o di lavoro. Nella programmazione annuale degli insegnati si indicano i saperi che si intendono perseguire durante l’anno, nel curricolo si delineano i saperi essenziali che l’alunno deve conoscere.

Gli insegnanti decidono l’organizzazione e le modalità di insegnamento e dei contenuti essenziali e scelgono le forme più efficaci per l’apprendimento.