Spesso, mi capita di osservare gli
alunni mentre lavorano: un giorno, mentre realizzavano un
disegno, li ho visti recarsi presso il cestino dei rifiuti e
temperare i colori numerose volte. Mi sono incuriosita:
osservavo le spirali di legno che uscivano dal temperino e che
volteggiando si poggiavano sulle cartacce lasciando delle
macchie colorate e mi hanno affascinato.
Ho proposto di raccogliere i trucioli
in un contenitore e provare con essi a realizzare qualcosa di
grafico, che servisse anche al recupero di un materiale usato e
da “buttare” per creare una cosa nuova.
E così per giorni abbiamo raccolto i
trucioli, ho disegnato un grande cuore e con la colla abbiamo
attaccato i trucioli sulla sagoma, schiacciandoli con le dita
per farli aderire al foglio, poiché i trucioli si sollevavano,
li abbiamo poi schiacciato con una scatola di plastica.
Il lavoro è stato realizzato da tutti
con un effetto sorprendente: è stupefacente quel che si può
realizzare con materiale povero, inutile e …da buttare.
Gli alunni erano così orgogliosi di
ciò che si realizzava, che hanno cominciato a temperare con più
frequenza i colori per portare a termine il lavoro più in fretta
possibile. Naturalmente ho fatto comprendere che questo non
andava bene, rimane però il dato incontrovertibile che oltre al
divertimento, hanno compreso che non è necessario avere a
disposizione solo i colori per realizzare un effetto grafico,
manipolare materiali diversi abitua gli alunni a conoscere la
versatilità o rigidità dei materiali, durante l’esecuzione di un
lavoro trovano strategie ottimali per una esecuzione rapida e
migliore e sviluppa la creatività, infatti dopo questo primo
approccio, gli alunni hanno avuto altre idee e già pensano di
progettare un altro lavoro che realizzeremo presto.