Per eliminare alcuni sprechi dalla spesa
pubblica, il Ministero anni addietro stabilì che le scuole dell'obbligo
dovessero accorparsi in Istituti Comprensivi secondo un semplice
criterio: mantenere all'interno i tre livelli di scuola, cioè la Scuola
dell'Infanzia (materna), la Scuola Primaria di I grado (Elementare) e la
Scuola Primaria di II grado (Media) in modo da garantire una
"continuità" nel ciclo di istruzione.
Nell'attuare tutto ciò si faceva leva sul
buon senso per mantenere una certa unità territoriale ed evitare di
accorpare scuole molto distanti tra loro.
Ma in cosa consisteva il risparmio di spesa?
Dimensionando le scuole sarebbero scomparse anomalie molto costose come
quelle di scuole di piccole dimensioni (200-300 alunni) rette da un
Dirigente Scolastico ed un Dirigente Amministrativo: in pratica si
riduce l'eccessivo numero di Dirigenti (NON di scuole!), che poi sono
gli unici realmente "toccati in prima persona" da questa normativa.
Per gli alunni non cambia nulla, tranne il
fatto di essere guidati da uno o dall'altro capo di Istituto. Le classi,
i docenti e le attrezzature restano immutate ed intoccabili. |