Giornata della Terra

 

 

Anche se con qualche giorno di ritardo vorrei ricordare un evento che si celebra il giorno 22 aprile di ogni anno. Si tratta della Giornata della Terra (Earth Day in inglese), la più grande manifestazione del pianeta dedicata ai temi della protezione dell’Ambiente e coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in 192 paesi del mondo.

La Giornata della Terra è diventata una occasione educativa e informativa per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili.

Quest’anno uno degli impegni che si prefiggeva questa manifestazione era quello di piantare circa un miliardo di alberi e semi in tutto il Pianeta per evitare gli effetti devastanti che la deforestazione produce sui cambiamenti climatici, sul suolo che non riesce a contenere gli effetti delle inondazioni e sulla qualità dell’aria pesantemente compromessa dall’inquinamento.

Un altro obiettivo è stato quello di cercare soluzioni al problema della fame che affligge numerose Nazioni, primo scopo è stato quello di sensibilizzare i consumatori ad avere una maggiore responsabilità nelle scelte alimentari attraverso una spesa consapevole, invitandoli a leggere con attenzione le etichette a usare prodotti locali e stagionali e possibilmente a km 0, ed evitare sprechi di cibo e di risorse.

Il 22 aprile anche Papa Francesco ha aderito alla Earth Day ricevendo in udienza le scuole che hanno partecipato al premio sull’Alimentazione Sostenibile lanciato da Earth Day Italia e Cittadinanza Attiva.

In Italia più di 100 gruppi, associazioni, Caritas e altre realtà in oltre 50 città italiane hanno aderito alla campagna “Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro!” e l’ omonima campagna internazionale “One Human Family. Food for All” .

Queste mobilitazioni sono nate in conseguenza dell’appello lanciato a livello internazionale da Papa Francesco da Caritas Internationalis il 10 dicembre 2013 .

Papa Francesco ha invitato tutta l’umanità a mobilitarsi per rimuovere le cause che rendono la fame e la disuguaglianza dell’accesso al cibo, a promuovere un cambiamento nel modello di sviluppo economico, partendo dagli stili di vita del singolo, con un impegno anche a livello politico affinché tutte le persone, in Italia, in Europa e nel mondo, abbiano accesso al bene comune costituito da un cibo sano, nutriente e giusto.

L’appello del Papa è stato accolto da una rete capillare che ha sensibilizzato scuole, parrocchie e imprese sui temi della sovranità alimentare e del ruolo dell’agricoltura familiare e dei mercati locali, della finanza etica contro la speculazione sul cibo, delle relazioni di pace, solidarietà e giustizia quale fondamento essenziale per sconfiggere la fame.

L’azione a sostegno del diritto al cibo e della custodia della Terra, ha lo scopo di contribuire ai dibattiti che avranno luogo con l’apertura di Expo 2015, sugli obiettivi del millennio post 2015 per sradicare la fame, e alla Conferenza di Parigi sul cambiamento climatico, affinché i paesi adottino obiettivi vincolanti ambiziosi per la riduzione dell’emissione dei gas serra e per un clima di giustizia tra nord e sud del mondo.

Ognuno di noi può fare qualcosa per mantenere la bellezza del nostro Pianeta, non buttando per terra rifiuti, evitando sprechi alimentari o l’acquisto di oggetti inutili contribuiamo al risparmio riciclando i materiali, evitiamo di inquinare e distruggere le aiuole , i parchi, i boschi del paese o i posti dove andiamo in vacanza.

Lasciare le spiagge così belle del nostro territorio libere da sacchetti bottiglie, pannolini, fazzoletti e tanto di più, significa non rovinare la candita bellezza di un mare turchino e di una spiaggia vivibile.
Rivolgo personalmente un appello ai pescatori amatoriali! Mi è capitato molte volte di vedere abbandonate sulla spiaggia la cassettina in polistirolo delle esche, le bottiglie di birra che hanno bevuto nell’attesa che il pesce abboccasse, la busta con i resti del pasto consumato , gli ami rotti, i pezzi di filo aggrovigliato della canna da pesca. Nessuno dei pescatori pensa che il mare trascina nei fondali tutti questi materiali e gli abitanti marini restano soffocati e/o strozzati se ingoiano per sbaglio il polistirolo o il filo e la busta di plastica?

Spesso nei luoghi di maggiore interesse turistico sarebbe auspicabile anche una regolare distribuzione di cassonetti per la raccolta differenziata specialmente in quei luoghi dove si svolgono eventi di grande interesse sociale. Certo non sono molto estetici ma almeno evitano di ridurre le strade a immondezzai a cielo aperto solo basandosi sulla scusa che non ci sono contenitori. In ogni caso bisogna insegnare a tutti che ogni volta che ci si sposta bisogna portare con sé un sacchetto per raccogliere i rifiuti che produciamo e poi differenziarli quando si arriva a casa. Gesti semplici, abitudini positive che possono fare la differenza!
La festa della terra va celebrata ogni giorno!