Come un razzo!


Gli esperimenti sulle proprietà della materia continuano!
 

Nella precedente lezione gli alunni hanno scoperto che i gas si possono comprimere.

La dimostrazione classica è rappresentata dalla siringa senza ago: si aspira l’aria con lo stantuffo e poi, tappando il buco con un dito e pigiando sullo stantuffo, l’aria si comprime; togliendo il dito dal buco, l’aria esce con violenza e si espande tornando ad occupare lo spazio che aveva prima.

Gli esperimenti sono molto apprezzati dagli alunni, non solo perché dimostrano concetti di difficile comprensione ma anche perché sono riproducibili a casa poiché sono realizzati con materiale facilmente reperibile e alla portata di tutti.

Ho scoperto con piacere, infatti, che alcuni bambini li ripropongono a casa, magari ai fratelli più piccoli o agli amici per sbalordirli o incantarli. In rete si trovano molti esperimenti sulla materia, ma naturalmente nel realizzarli in classe diventano personalizzati.

Un recente esperimento, ha avuto risvolti imprevedibili, perché ha messo alla prova la capacità strategica degli alunni nel trovare soluzioni possibili per la riuscita dell’esperimento.

Bisognava inserire uno spago in una cannuccia e attaccare le estremità dello spago alla spalliera di due sedie distanziate in modo che lo spago risultasse ben teso; attaccare alla cannuccia con del nastro adesivo un palloncino gonfio e chiuso con una molletta , infine togliere la molletta dal palloncino. 

Il palloncino sgonfiandosi spinge fuori l’aria e parte a razzo nella direzione opposta lungo lo spago. Ma la realizzazione dell’esperimento ha avuto degli imprevisti: il gomitolo di spago non si trovava, ne ho rimediato dei pezzi che sono stati assemblati con nastro adesivo, la cannuccia spinta dall’aria che fuoriusciva dal palloncino, trovava l’ostacolo del nastro adesivo e non scorreva: allora il palloncino sgonfiandosi, ruotava su se stesso non potendo seguire la traiettoria del filo.

Così ho chiesto agli alunni se l’esperimento era riuscito comunque o se era ancora incompleto e avrebbe avuto un esito diverso.

 Dopo aver ascoltato le loro ipotesi, ho chiesto cosa aveva ostacolato l’esperimento.

Gli alunni hanno scoperto che lo spago era "rattoppato" e impediva alla cannuccia di scorrere: allora ho proposto agli alunni di trovare una soluzione possibile. Alla fine qualcuno ha detto: "Ci vorrebbe del filo lungo e sottile. Cosa abbiamo in classe da poter utilizzare?"

Rovistando nell’armadio abbiamo trovato un gomitolo di lana e del nastro sottile per pacchi regalo. Abbiamo scartato la lana e riprovato con il nastro e l’esperimento è riuscito!

Lo abbiamo rifatto con grande gioia di tutti, compresa me.

Cosa hanno scoperto gli alunni di nuovo? Che di fronte ad un problema si cerca una soluzione alternativa, che non si rinuncia a sperimentare, che in una attività ci possono essere delle variabili, che la creatività consiste appunto nel cercare soluzioni diverse a quanto proposto cercando di utilizzare ciò che si ha a disposizione.

Invito voi genitori a collaborare con i vostri figli quando ripropongono a casa esperienze scolastiche vissute in classe: è importante perché in primo luogo i ragazzi si sentono orgogliosi protagonisti nel proporre attività che li hanno incuriositi, poi attraverso la spiegazione che vorranno farvi, rafforzano la comprensione del concetto scientifico e acquisiscono sicurezza nel raccontare ciò che hanno sperimentato.


Nel corso dell’anno ci saranno molte attività sperimentali, perciò mostratevi incuriositi e assecondate i vostri figli, se vorranno mostrarvele; dedicate loro un po’ del vostro tempo e non mancate mai di elogiarli anche se i loro tentativi saranno goffi e impacciati.

In questo modo non resteranno solo esperienze scolastiche, ma ne beneficerà anche il vostro rapporto con loro perché avranno dimostrato di avere fiducia in voi nel condividerle.