Un ospite inatteso in classe: Il Falco Grillaio

 

Al rientro da una visita guidata presso la Pinacoteca Comunale per la mostra del pittore Francesco Netti, un gruppo di alunni ha trovato per strada un uccello tipico del nostro territorio: una giovane femmina di falco grillaio che aveva una zampa fratturata e per questo non poteva volare.

La bestiola è stata raccolta e portata a scuola sia per essere oggetto di osservazione diretta da parte degli alunni, sia per prestare le prime rudimentali cure, che successivamente saranno affidate o ad un centro Lipu o ad un genitore di una nostra alunna che ha una specializzazione nella cura degli animali e in particolare degli uccelli.

Il Falco grillaio o Naumanni è diventato il simbolo del Parco dell’Alta Murgia, è considerata specie protetta perché in via di estinzione, il suo nome è incluso nella Direttiva Europea (dell’Unione Europea) sulle specie protette.

L’istituzione e la buona gestione delle aree protette come il Parco dell’Alta Murgia e la tutela dei paesaggi agricoli, ma anche un crescente grado di sensibilità da parte dei cittadini che rispettano il grillaio nell’ambiente dove nidifica, (centri storici o masserie e ruderi abbandonati ) hanno permesso un incremento della popolazione di questi uccelli che erano a rischio.

I risultati del consueto censimento annuale, coordinato dalla Lipu in collaborazione con numerose associazioni e quasi un centinaio i volontari, dal Tavoliere della Daunia alla provincia di Matera, fino a Taranto, indicano una popolazione Appulo- Lucana di oltre 14.000 individui.

Per questo motivo attualmente il grillaio è stato riclassificato come "a rischio minimo"..

Cosa minacciava questo rapace?
- La ristrutturazione degli edifici, ha eliminato la possibilità di nidificazione in tetti, fessure sotto i coppi e cavità nei vecchi muri. Se la ristrutturazione viene effettuata nel periodo riproduttivo può provocare anche la distruzione di intere covate. Tipica della specie è la fedeltà al sito riproduttivo: ogni anno le coppie di grillaio tornano ad occupare lo stesso sito dell’anno precedente.

-Il disturbo delle colonie riproduttive e la distruzione degli alberi dormitorio in cui si riuniscono i grillai, infatti solitamente i grillai si riuniscono al tramonto su alcuni alberi che sono un grande dormitorio che permette loro anche di difendersi dai predatori.
- La diminuzione dei pascoli e delle aree incolte fondamentali per le zone di caccia del grillaio; questo ambiente purtroppo è diventato raro in Europa perché sostituito da seminativi, da centri abitati e da zone industriali.
- L’uso di insetticidi che su vaste superfici può ridurre enormemente la quantità delle prede.


Per la conoscenza di questo animale vi presento una scheda scientifica compilata tempo fa dagli alunni.


Nome comune:  falco grillaio
Nome scientifico:  Falco Naumanni
Tipo: vertebrato
Classe:  uccelli
Ordine: falconidi
Parti del corpo: Il grillaio è il più piccolo della famiglia dei falchi , è lungo 27–33 cm, con una apertura alare di circa 70 cm. È molto simile al gheppio ma leggermente più piccolo. Ha il becco adunco tipico degli uccelli rapaci , fortemente arcuato; unghie gialle, acute, generalmente molto arcuate che servono per afferrare, offendere e difendersi . Il maschio e la femmina sono di dimensioni molto differenti, a volte la femmina arriva a pesare più del doppio del peso del maschio. La livrea del maschio presenta colori rosso mattone e grigio ,testa e coda bluastra, la livrea della femmina è rosso chiaro con striature color crema. Come il gheppio, il maschio adulto ha la parte superiore del corpo marrone chiaro, un cappuccio grigio, la coda grigia dal bordo nero e le parti inferiori chiare. Si distingue dal gheppio, però, per la presenza di una banda grigia sopra le ali, dall'assenza di strisce scure sotto e dietro l'occhio, l'unico carattere che permette di distinguere con certezza le due specie ad un occhio non esperto è il colore delle unghie che sono giallastre nel grillaio e nere nel gheppio.. Tipico il volo ‘a Spirito Santo’ nel quale il grillaio rimane fermo in aria, immobile, battendo le ali rapidamente in modo caratteristico e allargando la coda per poi tuffarsi in picchiata per catturare le prede al suolo. Tipica la sua voce che è composta da krii striduli molto ravvicinati da sembrare quasi il rumore di un grillo per questo motivo prende il nome di grillaio.
Respirazione: polmonare
Riproduzione: A differenza del gheppio è solito vivere in comunità. A fine settembre, migra nei paesi più caldi, di solito va in Africa, a sud del Sahara da dove riparte al principio della primavera. Al suo ritorno incomincia la sua attività riproduttiva, quasi sempre in colonie più o meno numerose. A fine aprile le femmine depongono dalle 3 alle 5 uova, generalmente in anfratti e buchi di rocce, nelle cavità di grossi tronchi o sotto le tegole dei tetti delle vecchie case del centro storico, oppure nelle tante masserie che si trovano nei pressi di Santeramo. Le uova si schiudono dopo circa 28 giorni dopo, la covatura viene effettuata dal maschio e dalla femmina di giorno, e nella notte solo dalla femmina.. Nei primi giorni dalla nascita, la femmina rimane con i piccoli e il maschio procura il cibo, poi anche la femmina gli verrà in aiuto. L'abbandono del nido avviene a circa 4 settimane dalla nascita (in Italia giugno-luglio). Già in agosto-settembre, giovani e adulti, in forma aggregata, intraprendono la migrazione autunnale. Le zone di nidificazione sono concentrate soprattutto in Puglia, Basilicata, Calabria , Sicilia e Sardegna e in Toscana ed Emilia Romagna.
Nutrimento:  E’ un predatore, è quindi un carnivoro, ma ha una scarsa potenza nel becco e negli artigli perciò si nutre principalmente di invertebrati come cavallette, coleotteri, grilli-talpa, insetti vari, di tanto in tanto riesce a predare anche lucertole, topolini e piccoli uccelli terricoli. Cattura le sue vittime in prevalenza a terra, usando sia la tecnica di caccia all'agguato che il volo di perlustrazione.