Per poter coinvolgere emotivamente i
bambini nel percorso di apprendimento della lingua italiana, è
quasi un passaggio obbligato
ricorrere alle
fiabe ed alle favole.
La narrazione delle fiabe li ha
accompagnati sin dalla più tenera età, poichè non vi è genitore
che non abbia raccontato una favola al proprio figlio. E spesso
bisogna aggiungere anche i nonni.
Anche a scuola, soprattutto in quella
dell'infanzia, i bambini hanno ascoltato numerose fiabe.
Raccontare stimola la fantasia di chi
ascolta e nel contempo lo educa ad isolare i fatti più
importanti che caratterizza la storia stessa in modo da poterla
ripetere.
Finora abbiamo utilizzato le fiabe e
le favole soprattutto con lo scopo di migliorare nei bambini le
capacità di ascolto, di analisi e di sintesi dei fatti narrati,
nonché di migliorare la capacità di orientarsi nel "tempo". In
una storia, infatti, è essenziale che i fatti narrati seguano un
preciso ordine cronologico. Abbiamo posto, cioè, le premesse per
lo studio della storia.
Adesso, come dicevamo prima,
utilizzeremo le fiabe e le favole per migliorare le capacità
linguistiche ed espressive dei bambini.
Prima, però, è bene richiamare alla
mente la differenza tra Fiaba e Favola, poichè comunemente
usiamo le due parole come se indicassero la stessa cosa.
La fiaba
La fiaba in genere è scritta in
prosa, ha come protagonista di solito l’uomo, nelle cui vicende
intervengono spiriti benefici o malefici, demoni, streghe, fate,
ecc. ed ha un maggiore sviluppo narrativo.
Derivano dalla tradizione orale
popolare e solo in un secondo tempo sono state raccolte in
volumi scritti.
- La fiaba racconta fatti
impossibili, che accadono per magia, per l'intervento di fate,
maghi, streghe, orchi, folletti e così via;
- è ambientata in un tempo indefinito e non precisato (c'era una
volta... un tempo accadde che...), in luoghi generici di cui non
si conosce il nome preciso (un villaggio, un paese, una foresta,
un castello...);
- ha personaggi descritti in modo approssimativo (principe,
principessa, contadino, taglialegna...);
- i personaggi spesso sono divisi in categorie (i ricchi, i
poveri, i cattivi, i buoni, i servi, i belli, i brutti...);
- i personaggi ricoprono ruoli fissi (il contadino è povero, la
matrigna è cattiva, la strega è brutta e crudele, la principessa
è bella e gentile..);
- presenta dei motivi ricorrenti (episodi o elementi che si
trovano anche in altre fiabe, come la casetta nel bosco, la
bacchetta magica, l'amore ostacolato del principe per la
principessa...)
- in genere terminano in modo
positivo e si concludono con " ..e vissero felici e contenti".
Fra i trascrittori di fiabe più noti
della tradizione europea si possono citare Charles Perrault
(Francia) e i fratelli Grimm (Germania), e i più recenti
Italo Calvino (Italia), William Butler Yeats
(Irlanda) e Aleksander Afanasiev (Russia). Fra gli
inventori di fiabe più celebri ci sono invece il danese Hans
Christian Andersen, l'italiano Carlo Collodi
(inventore di Pinocchio) e il britannico James Matthew Barrie
(Peter Pan).
La Favola
La Favola è un racconto breve, quasi
sempre composto da un solo avvenimento, narrato in modo semplice
e chiaro;
• ha una struttura semplice, che di solito segue un preciso
schema;
• è scritta in prosa o in versi;
• ha pochi personaggi, quasi sempre animali umanizzati,
raramente sono uomini o vegetali;
• non contiene indicazioni specifiche dei luoghi e dei tempi,
che restano imprecisati (una foresta, una strada, un ruscello,
una grotta, un giorno, una sera...);
• ha uno stile semplice, efficace, con frasi brevi, tempi
verbali precisi (indicativo presente, imperfetto, passato
remoto), frequenti dialoghi, aggettivi qualificativi anche in
contrasto tra loro (forte/timoroso, furbo/sciocco,
prepotente/mite...);
• contiene sempre una morale, cioè un commento che
trasmette un insegnamento.
Favole molto note sono "La volpe e
l'uva", "Il lupo e l'agnello", "La volpe ed il
corvo",....
I più noti autori di favole sono
sicuramente Esopo, vissuto nell'antica Grecia, e Fedro,
vissuto nel I secolo d. C., e che riprende molte favole di
Fedro.