La nuova sfida
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Recentemente ho letto un articolo
molto interessante su un sito nato da pochi anni
www.generazioniconnesse.it si occupa della sicurezza e
dell’uso dei Nuovi Media e fornisce consigli sul cyberbullismo e sui
pericoli rappresentata della rete per i giovani studenti.
guida_uso_responsabile_dei_cellulari
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“Attraverso i Nuovi Media bambini e ragazzi si esprimono, si divertono e si mettono in gioco: creare un profilo, scegliere cosa postare, e così via, diventano azioni importanti nella quotidianità dei giovani che devono gestire la propria vita anche online. Dal nostro punto di vista, infatti, molto dipende dal ruolo che questi strumenti hanno nell’economia della giornata di bambini e adolescenti e dal rischio che il loro uso cominci a prevalere a discapito di spazi di aggregazione concreti, di attività sociali, ricreative, sportive. I problemi nascono quando i ragazzi e le ragazze cominciano a soddisfare, attraverso questi strumenti, bisogni profondi che dovrebbero trovare risposta nella vita reale (come nel caso in cui, per esempio, risulta loro preferibile flirtare online piuttosto che con i propri coetanei in carne e ossa, ecc.). Il pericolo, quindi, risiede nell’utilizzo sostitutivo anziché integrativo delle tecnologie. In tal caso, il ruolo dei Nuovi Media diventa eccessivo sia quantitativamente che qualitativamente, in quanto per crescere è necessario sia sviluppare relazioni significative con persone vere, cui legarsi affettivamente, sia apprendere e sperimentarsi concretamente all’interno di contesti sociali reali. I giovani non sono più tanto le vittime di modelli di comportamento proposti dai media, ma sono persone attive, che agiscono attraverso i media e possono esporsi a malintenzionati che agiscono anche loro attraverso i media: come adulti che provano ad adescare minori, o altri ragazzi che fanno del cyberbullismo.A scuola i Nuovi Media vengono usati spesso per studiare, fare ricerche, scambiare informazioni. E svolgano un ruolo fondamentale nella vita sociale della scuola.
E così l’obiettivo principale del processo
educativo si sposta dal “pensiero critico” alla responsabilità: non
basta più educare uno spettatore che sia attento e critico, occorre
educare un soggetto che sia responsabile, sia quando naviga contenuti
che quando ne produce di propri.” |
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