In questi giorni con i bambini stiamo affrontando un
argomento piuttosto difficile: stabilire i rapporti che
ci sono tra due o più eventi ed individuare quale è la
causa di un evento e quale è una possibile conseguenza.
Normalmente un bambino, esponendo un evento accaduto,
riesce a porre nel giusto ordine i due eventi,
comprendendo quale ne è la causa e quale evento si è
verificato in conseguenza di ciò.
Viceversa, quando il bambino ascolta i fattori
causa-effetto non sono a lui altrettanto chiari, anche
perchè nella lingua italiana (soprattutto parlata) i due
concetti possono essere espressi in forme differenti e
con diverso ordine.
I rapporti che ci sono tra gli eventi sono una premessa
importante per lo sviluppo delle capacità logiche dei
bambini, nonchè per la corretta esposizione del proprio
pensiero innanzitutto, e delle materie orali (storia,
scienze,...) per quello che riguarda le attività
scolastiche.
Le attività in classe, che si ripeteranno fino alla fine
dell'anno e poi anche in seconda, hanno lo scopo di
esercitare la mente dei bambini in modo che
l'individuazione delle due parti (causa-effetto) diventi
quasi automatica. Il passo successivo, allora, diventa
la capacità di individuare anche le ulteriori possibili
conseguenze che possano derivare da una determinata
causa e saper valutare quale tra tutti gli effetti possa
essere il più probabile (matematica: analisi e calcolo
delle probabilità) o il più utile e proficuo
(ragionamento logico) o quello da evitare (analisi dei
comportamenti da tenere).
Da queste poche e sommarie righe si può facilmente
evincere quale sia la portata di questo tipo di attività
per lo sviluppo globale del bambino e anche i motivi per
cui poi si insiste tanto con questo argomento di studi.
E come per ogni altra attività, anche in questo caso da
voi genitori può venire un grande aiuto, che può
sembrare ovvio o banale, ma che sicuramente è efficace.
Senza dover tediare troppo i bambini con esercizi
mirati, è sufficiente che di tanto in tanto -quando se
ne presenti l'opportunità- mettete in evidenza quale
fatto è la causa scatenante di un effetto conseguente.
Inglese
Due video per
apprendere facilmente i numeri
I bambini già alla scuola
meterna avevano imparato a contare sino a 10.
In realtà hanno imparato la
sequenza numerica dei numeri, ma non sanno abbinare le
parole ai numeri.
Con questo video e con le
attività che stiamo svolgendo in questi giorni, si vuole
rinforzare proprio questo abbinamento.
Una attività che vale la pena
fare è quella di mostrare un numero con le dita e
chiedere che numero sia. Quanto più rapida sarà la
risposta tanto più intenso è l'apprendimento. (Questo
esercizio è utile anche in matematica).
I bambini possono anche
eseguire le addizioni entro il 10 in inglese (cfr. le
attività sul quaderno): vi ricordo che vanno "lette" in
questo modo:
(2+5=7) 2 and 5 is 7.
potete scaricare i video o
semplicemente collegarvi ad internet (youtube) a questi
indirizzi:
Abbiamo raccontato la famosa favola
inglese (Jack e i fagioli magici) e poi ne abbiamo ricavato
delle sequenze che abbiamo ricomposto sul quaderno, aggiungendo
delle didascalie esplicative.
Va da sé che i bambini, ai quali
piace molto ascoltare le favole, hanno gradito molto il
racconto, per cui l'attività di ricomposizione delle sequenze
non è stato molto difficile. Né lo é stato la successiva
attività di scrittura.
La vera difficoltà sta nel raccontare
i punti salienti della storia nel giusto ordine cronologico
(cosa viene prima, cosa accade dopo), e nel rispettare i giusti
ruoli dei personaggi (casa fa Giacomino, cosa fa la
gigantessa,...)
Tutto questo, ovviamente, è la
premessa alla comprensione ed alla riesposizione della Storia
del nostro Mondo e degli Uomini.
Per voi che siete interessati ad
aiutare i vostri Figli nei processi di apprendimento vi
proponiamo di giocare con i bambini utilizzando questa favola.
Innanzitutto scaricate il testo della
favola e raccontatela ai vostri figli, cosa che loro gradiranno
molto. Sarebbe opportuno che già nel racconto loro possano
intervenire anticipando quello che succede
(basta che voi glielo chiediate in
modo non esplicito: "Chissà cosa succede ora?", "Forse
Giacomino ora farà...").
Poi scaricate la scheda con le
immagini.
Fate in modo che i bambini riescano a
dare quante più informazioni possibili su ogni immagine:
cosa sta accadendo,
chi sono i personaggi illustrati,
come sono rappresentati,
in quali posizione sono (desta,
sinistra, sopra, vicino,...)
cosa altro è rappresentato,
come sono le espressioni dei visi,
....
capite bene che in questo modo non
solo aiuterete i bambini a rinforzare la comprensione della
storia, ma anche quello espressivo che serve tanto in Italiano,
le capacità di osservazione utili in Scienze, l'organizzazione
spaziale della Geografia,....
Buon lavoro
Scarica il testo
qui
Scarica la scheda delle immagini
qui
In questo
link potete rivedere il
filmato della favola (attenzione si va su youtube)
Qui ci sono alcune immagini da
scaricare e colorare
Stimolare
all'Osservazione
Ora che i bambini hanno iniziato il
percorso che li guiderà alla composizione di un testo, è
necessario che anche a casa vengano stimolati nel modo più
opportuno.
Scrivere, abbiamo già detto, è molto
più complesso che esprimersi attraverso la voce.
In realtà il processo espressivo non
è molto diverso, ma dover controllare la scrittura e nello
stesso tempo avere ben a mente il "filo" di quello che si sta
scrivendo richiede una certa abilità: non per niente anche noi
adulti spesso preferiamo esprimerci oralmente, anziché con lo
scritto (SMS esclusi: ma questa non è "scrivere").
Per i bambini, allora, i problemi che
si presentano nello scrivere sono di due tipi differenti:
1. saper esprimere in forma logica e
semplice un pensiero;
2. scrivere correttamente quello che
si ha in mente.
Il secondo punto è, in questo
momento, quello prevalente poichè il bambino non si sente molto
sicuro delle proprie capacità, per cui tende a spendere la
maggior parte delle sue forze nel cercare di fare meno errori
possibili.
Questo è il motivo per cui quando
stanno scrivendo li sentite ripetere ad alta voce le lettere o i
"gruppi di lettere" che devono scrivere.
Si chiedono se ci vuole la doppia o
l'acca o l'accento. Sono talmente concentrati in questa attività
da dimenticare completamente quello che dovevano scrivere. Ed è
per questo motivo che tendono a ripetere più volte una sequenza.
(es. Mio fratello mi fa i dispetti e io mi arrabbio perchè lui
mi fa i dispetti e io mi arrabbio).
Cosa fare allora per aiutarli?
Innanzitutto far pesare il meno
possibile gli errori di grafia e di grammatica: i maestri
effettuano le correzioni, spiegano gli errori, tuttavia
minimizzano la loro gravità o frequenza onde evitare che il
bambino si demoralizzi. A casa va seguita una simile strategia:
l'errore va fatto notare spiegando come si doveva scrivere
correttamente. E nient'altro.
Altra strategia utile è cercare di
superare le difficoltà ripetendo con i propri figli le forme
corrette. Se ad esempio avete notato che il bambino non riesce a
scrivere le "doppie", potete farle notare in qualsiasi momento
vi viene in mente: ("Mamma, posso bere un succo di frutta?"
"Certo!... Quante "t" ci sono in frutta? E con quante "C"
succo?" ....... Lo stesso vale per "chi/che", gn, sci/sce,
gli,.....).
Vi garantiamo che funziona.
L'altro problema invece, è più
importante: quando dobbiamo scrivere sembrerebbe che le idee se
ne scappino dalla mente. Allora la strategia più semplice
da usare con i bambini è quella di aiutarli ad osservare (per
ora) e a riflettere (in seguito).
I bambini sanno osservare, solo che
spesso si soffermano su un solo dettaglio o non riescono ad
estrapolarli da un contesto più ampio.
Aiutarli ad osservare significa
semplicemente far loro notare la forma, i colori, le
caratteristiche fisiche di un oggetto o di un panorama. E' anche
far capire che ci sono differenze tra le persone, non solo nei
vestiti e nel colore dei capelli, ma anche negli atteggiamenti,
nel parlare e nel comportarsi.
Se aiutate i vostri figli ad
osservare verrà facile anche la parte successiva: la riflessione
su quello che ci circonda e la conseguente capacità critica del
ragionamento individuale.
Proprio perchè riteniamo
fondamentale quanto qui esposto, su questo argomento ritorneremo
con altri appunti.
Un
altro passo avanti in Italiano
Ora che abbiamo completato
l'apprendimento di tutti i "fonemi" (lettere corrispondenti ai
suoni) della lingua Italiana, iniziamo il percorso che
porterà alla scrittura autonoma. Poter esprimere il proprio
pensiero e le proprie emozioni è una conquista fondamentale nel
processo di apprendimento della lingua.
In questo periodo non è tanto
importante scrivere in modo "corretto", ma imparare ad usare la
scrittura come un mezzo espressivo e comunicativo.
Tuttavia non sarà tralasciata la
struttura linguistica grammaticale, ma sarà posta in secondo
piano. Per questo motivo talvolta noterete sui quaderni che
degli errori (molto spesso la divisione in sillabe per andare a
capo) non sarà corretta.
Già è stato detto sul percorso che
terremo per guidare i bambini alla composizione di semplici
testi: qualsiasi spunto adesso diventa importante per imparare a
scrivere.
Vi invitiamo a leggere con i vostri
figli i testi che compongono (anche se non sono "originali" e si
noterà l''imput dei maestri) e ad incoraggiarli a fare meglio,
soprattutto suggerendo quale frase voi avreste aggiunto o
modificato per rendere il testo più bello.
I bambini si sentono orgogliosi del
loro lavoro se gli adulti lo apprezzano!
Italiano
COSTRUIRE UN
TESTO
Ora che i bambini hanno acquisito
abbastanza bene l'abilità dello scrivere e del leggere, iniziamo il
percorso per avviarla alla scrittura individualizzata.
Creare un testo non è cosa semplice,
soprattutto se l'obiettivo che ci si propone è quello di rendere capaci
di scrivere non solo correttamente, ma anche in modo creativo e critico.
E' questo un percorso molto lungo, che per
noi si chiuderà in quinta; ma che per i ragazzi continuerà per tutto il
loro percorso scolastico.
Altri insegnanti iniziano questo percorso
più avanti nel tempo, ritenendo -a ragione- che i bambini non hanno
ancora le capacità per affrontare questa attività. Tuttavia il mio punto
di vista è qui divergente: ritengo, infatti, che l'insegnamento della
lingua italiana a scuola deve seguire lo stesso processo naturale
dell'apprendimento della lingua orale che avviene da piccoli. Penso,
infatti, che nessun genitore "misuri" la difficoltà di una frase o di un
concetto di fronte ad un bambino piccolo: semplicemente se si accorge
che quello che si sta dicendo è "complesso", lo riespone in termini più
semplici.
L'insegnante, allora, si addossa il
compito di rendere "più semplice" il solo percorso di apprendimento
della scrittura, ma senza modificare il percorso naturale di
apprendimento e senza sottovalutare le reali capacità espressive dei
bambini.
L'essere costantemente a contatto con
stimoli verbali di diverso tipo (famiglia, scuola, compagni di gioco,
Tv, cinema, Videogiochi,....) induce i bambini ad apprendere stili
verbali ed espressivi per noi inimmaginabili alla loro età: quante volte
ci stupiamo di fronte a frasi o concetti espressi dai nostri bambini? Ne
consegue che spesso il nostro voler "per forza" semplificare costringe i
bambini ad uno sforzo inutile, poichè tendono ad adattare il loro
linguaggio alle richieste degli insegnanti.
Un esempio: le prime cose che si fanno a
scuola è l'addestramento alla manualità fine: tracciare linee, cerchi,
seguire tracciati,..... (i nostri nonni dicevano che per un lungo
periodo scolastico non facevano altro che "mazze" e "O"!). E'
questa una abilità necessaria per l'apprendimento della scrittura.
Sarebbe stato veramente una cosa folle se per molte settimane avessimo
costretto i nostri alunni a fare una cosa simile: l'abbiamo saltata perché erano capacità già possedute. Allo stesso modo non è stato
necessario soffermarsi troppo sulle singole letterine presentate, poiché
i bambini le apprendevano bene in poco tempo e nel contempo richiedevano
attività più in linea con le loro capacità.
Il percorso didattico guidato che ora
seguiremo è molto semplice: partendo da una immagine, cercheremo di
descriverla e di far emergere impressioni, sensazioni e sentimenti. In
modo molto riduttivo possiamo dire che i bambini seguiranno questo
schema:
Chi è? Cosa è?
Dove si trova?
Cosa fa?
Come è fatto?
Quali emozioni ti
provoca?
Sottolineo qui che un testo NON
necessariamente deve essere scritto: può essere anche "detto" a voce. E
questo è quello che voi potete fare per aiutare i vostri figli.
Davanti ad una immagine, un personaggio
dei fumetti, un giocattolo, un posto nuovo che visitate, un nuovo
amico,..... potete incoraggiare i vostri bambini a produrre un "testo",
semplicemente facendo raccontare quello che vedono. Non è cosa tanto
semplice, poiché i bambini tendono a ripetere i concetti, a soffermarsi
solo su alcuni aspetti,... Aiutati, acquisisiranno quella abilità che si
trasforma nelle capacità di osservare, riflettere ed esprimersi nel
migliore dei modi.
Osservando le attività fatte in classe
troverete maggiori spunti per intervenire.