Storie di paure:

Il ladro

 

Spesso le paure dei bambini insorgono per dei semplici modi di dire o di esprimersi. Si vuole incutere un timore temporaneo per qualcosa, talvolta per mettere in guardia da un pericolo, e si finisce per ingenerare un timore poi difficile da sradicare.

Da piccoli a noi incutevano la paura degli "zingari" che rubavano i bambini. Ce lo dicevano per "farci star buoni" e anche per indicarci di far attenzione agli sconosciuti. In un tempo in cui tutti in paese si conoscevano per nome e "soprannome" gli unici estranei della comunità erano gli "zingari", che di tanto in tanto si affacciavano nel paese per vendere oggetti in rame o "leggere la fortuna".

 

Il maestro Gianni da piccolo aveva delle paure: tra queste c’era la paura dei ladri.
Lui non aveva paura dei ladri che rubavano, aveva paura dei ladri che rapivano i bambini.
Il maestro dormiva con suo fratello maggiore, ma una notte sentì un rumore e si spaventò.
Lui per la paura si ficcò sotto le coperte; dopo un poco non sentì più niente e si tranquillizzò.
Poi sentì di nuovo un rumore: pensò di chiamare i suoi genitori, ma non voleva fare la figura del fifone e quindi non li chiamò.
Quando però sentì un altro rumore, spaventato si alzò per andare a vedere chi c’era.
Mentre stava per attraversare la porta si scontrò con qualcuno: stava per gridare ma una persona gli tappò la bocca e gli fece: “Sssst!!”
Quella mano profumava di dolce ed in quel momento capì … che era suo fratello che, di nascosto, si era sbafato il dolce che aveva fatto la mamma!
Da quella notte il maestro capì che prima di spaventarsi si doveva assicurare che poteva essere suo fratello o qualcun altro che poteva essersi alzato di notte e perciò non gli venne più paura.
 

Katherine, Gabriele, Matteo