Oggi ho assistito ad un evento di rara bellezza che mi
ha molto commosso perciò desidero raccontarlo e
condividerlo con voi.
Nella nostra classe ci sono due
alunni di nazionalità indiana, precisamente del Punjab. Sono
gemelli, ma sono tra loro diversissimi per sesso, corporatura,
statura, personalità.
Subito dopo l’apertura della scuola sono andati in India per un
mese a far visita ai loro cari ed adesso sono tornati. Pur
felici di rivedere i loro parenti, hanno costantemente rivolto i
loro pensieri ai compagni di classe ed ai maestri che li
attendevano qui.
Al loro ritorno volevano condividere
con noi tutto quello che hanno visto della loro terra, tutta la
gioia e la felicità di averci ritrovato, di aver sentito la
mancanza dei compagni, dei loro amici e condividere il “loro
mondo” con noi.
Così ho scoperto che hanno portato in dono per ciascun amico
della classe dei colori, dei braccialetti, e cosa curiosa, a
tutte le bambine gli abiti che indossano abitualmente,ed … alla
maestra un graziosissimo sari: così stamattina li abbiamo
indossati e ci siamo “mescolati”.
All’uscita da scuola le bambine nei
loro splendidi vestiti erano fiere e orgogliose di mostrarli a
tutti.
Non mi hanno commosso i regali, ma il
pensiero ed il sentimento che quei bambini ci hanno messo per
farli! Solo i bambini, con la loro spontaneità e i loro gesti
innocenti, sono capaci di esprimere la bellezza e l’amore delle
creature che Dio ha creato, lo diceva San Francesco nelle sue
laudi. Solo i bambini sono capaci di esprimere il loro amore per
gli altri con naturalezza, senza condizionamenti e senza
preconcetti, attraverso i gesti, dove il gesto è dono, un
protendersi verso l’altro, un modo per esprimere i loro
sentimenti fraterni, un modo per comunicare, per dire che
vogliono essere amati ed accettati per come sono, un volerci
dire quanto sia inutile odioso e meschino ritenere che la loro
presenza possa “toglierci qualcosa”.
La loro presenza ed il loro gesto
vanno al di là del valore materiale, e per noi cittadini del
benessere, dell’opulenza e delle firme degli stilisti, sarebbe
utile apprezzare l’innocenza ma anche la forza di un messaggio
nascosto che nessuno vuole capire.
L’amore, l’amicizia, non hanno volto,
non hanno confini territoriali e nazionalità solo le barriere
del cuore le hanno, e spesso anche la nostra mente è chiusa
all’accettazione di chi vive in modo diverso da noi, pensa,
agisce e ha un credo religioso diverso dal nostro.
L’integrazione è possibile: anzi da noi è già avvenuta, l’unico
modo per concretizzarla è lo scambio continuo tra le nostre
differenze come individui non come nazionalità, l’accettazione
dell’altro è difficile quando le culture sono diverse, ma se non
si è prevenuti,lo scambio avviene, la conoscenza si avvia e si
scopre che nelle cose essenziali e nei valori civili siamo
uguali.
E giusto per fare un esempio
concreto…..i gemellini ci hanno portato dei dolcetti tipici,
melone bianco glassato, molto dolce in verità, ma buonissimo.
L’ho fatto assaggiare anche alle mie colleghe, e a tutto il
personale, dopo un primo momento di esitazione l’hanno
assaggiato e .…gradito.