Prove INVALSI

 

Le prove Invalsi sono test standardizzati, ovvero uguali per tutti, basati su procedure articolate messe a punto per gli studenti delle scuole italiane. Tutti gli istituti scolastici d'Italia, per le classi interessate, devono effettuare le prove poiché sono obbligatorie per legge.
I test sono elaborati dall’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione e Formazione (INVALSI),  sottoposto alla vigilanza del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur).
Lo scopo dei test è quello di tracciare un quadro di riferimento statistico sul livello di apprendimento in Italia. Con le prove Invalsi è possibile monitorare il sistema nazionale d'istruzione e confrontarlo con le altre realtà comunitarie ed europee.

Le rilevazioni su scala nazionale servono anche a identificare i punti deboli del sistema di istruzione e dovrebbero permettere al Miur di predisporre eventuali interventi migliorativi.

I test Invalsi riguardano le discipline fondamentali, italiano e matematica; in più, per la classe II della primaria è prevista una prova preliminare di lettura, accanto a quella di Italiano.
Il tipo e il numero di domande dei test per materia, italiano e matematica, cambia in base al grado scolastico: si parte, per esempio, da minimo circa 20-25 quesiti per ogni fascicolo della II primaria mentre per la II superiore sono circa il doppio.

Tutte le prove includono domande di difficoltà variabile: non è certo una scelta casuale ma si basa su un preciso modello scientifico statistico di riferimento (quello del danese George Rasch, molto usato ma anche criticato).
Ogni domanda corrisponde a una complessa griglia di misurazione che valuta per ciascuna risposta la sua coerenza secondo schemi matematici-statistici.
L'obiettivo di un test standard  è quello di misurare i risultati in base a una scala di abilità/competenze molto lunga, dai gradini più bassi a quelli più alti. Per questo, in una stessa prova, ci sono anche quiz molto difficili ai quali solo pochi alunni sanno rispondere.
In questo modo i test permettono di rilevare i livelli di apprendimento in modo aggregato (non dei singoli), secondo le classi, le scuole e gli ordini scolastici. Proprio per evitare che il giudizio sia sui singoli alunni le prove sono anonime: i fascicoli che contengono i testi delle prove sono dotati di appositi codici identificativi della scuola, del plesso, del grado scolastico, della sezione e dello studente. Ogni alunno è identificato da un codice alfanumerico: solo gli insegnanti coinvolti e incaricati di seguire i test conoscono a quale nominativo corrisponde.  Le risposte degli studenti sono riportate su una speciale maschera elettronica con solo il codice alfanumerico e poi inviate all'istituto Invalsi per l'elaborazione dei dati.

 

Non tutti gli insegnanti sono però concordi con questo tipo di test, soprattutto nella scuola dell'obbligo. I test, infatti, sono per loro stessa natura fortemente oggettivi: questo è da un lato un pregio, ma dall'altro non prende in considerazione le diversità tra gli alunni; gli stati d'ansia da prestazione; i ritmi di lettura, di studio e di comprensione,...

Per permettere ai ragazzi di districarsi con più facilità nella soluzione dei test, da oltre un mese stiamo insistendo sulle prove di simulazione.