Storie di paure
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Lo spaventapasseri serpente
Katherine Tornasello Nota del maestro: Il serpente di cui si parla nel testo è quello che in dialetto viene indicato come "u uardapasse" della cui presunta pericolosità è nato anche il detto: "U uardapasse addò te pigghjé dé te lasse". Probabilmente si vorrebbe indicare il colubro leopardino (Zamenis situla), molto grande, dei colori come descritti nel testo, ma assolutamente innocuo; oppure la "vipera aspis", velenosa, ma non letale per l'uomo. |
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Il terremoto
La mamma mi ha raccontato che nel lontano novembre del 1980, una sera mentre erano seduti in cucina tutti insieme, con il nonno, la nonna e la mia mamma che aveva solo sei anni, tutto ad un tratto si è sentito un forte rumore. Si sono spaventati perché non sapevano cosa fare. Alzando gli occhi al cielo la nonna ha visto che le corde dove erano stesi i panni si muovevano forte. Tanta gente scese in strada cominciò a gridare “Il terremoto!” Dopo un po’ tutto si è calmato, rientrarono tutti a casa, accesero la televisione e il telegiornale disse che c’era stato un forte terremoto che aveva provocato tanti danni.
Leonardo Gena |
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La casa misteriosa
Quando il mio papà era piccolo, di fronte a casa sua c’era una casa antica pericolante. Dentro c’erano mobili vecchi e rotti e tra queste cose c’era un baule antico con dentro vestiti e vecchie foto. Era un ambiente poco illuminato che creava un certo timore. Il mio papà, nel guardare tutte quelle foto, ne vide una con una donna che indossava un vestito lungo. Tutto ad un tratto mio padre lasciò cadere la foto a terra e corse via tutto spaventato. Che cosa era successo? Era successo che a mio padre era sembrato di vedere il volto di quella signora sorridente diventare ad un tratto serio; fu proprio questo che lo spaventò tanto. Per diversi giorni non trovò più il coraggio di salire su quella casa ma un bel giorno, avendo raccontato questa storia al suo migliore amico, insieme a lui ritrovò il coraggio di ritornare in quella casa; e fissando di nuovo insieme quella foto si accorse che era stata solo immaginazione.
Melanie |
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Paura di annegare
La paura che mia madre si porta da sempre è la paura di cadere in acqua ed annegare, perché lei non sa nuotare. Un giorno, quando mamma era piccola, andò al mare con i suoi genitori, Quel giorno c’era un sole bellissimo e l’acqua del mare sembrava calmissima. Lei giocava insieme alla sua sorellina: ad un certo punto tutte e due decisero di giocare con il canotto sulla riva del mare. La sorellina di mamma era nel canotto e questo venne spinto da una corrente d’acqua strana. Fuspinta al largo d un nuotatore tentò di raggiungere il canotto, ma rischiò di annegare. Solamente una barca riuscì a raggiungere il canotto e a mettere in salvo la sua sorellina. Tutta la famiglia era spaventatissima per quanto era accaduto.
Valentina Lega
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La casa degli spiriti
Tutti abbiamo delle paure e tra queste c'è
quella del mio papà.
Matteo Secundo
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IL LUPO IMMAGINARIO Nelle vacanze estive mia madre andava a trovare la sua nonna e rimaneva a dormire lì. Nella casa della nonna c'era un caminetto che d'estate non si accendeva e dal quale provenivano strani rumori. Un giorno‚ quando mia madre aveva 9 anni, è rimasta a dormire dalla sua nonna. Quando sentiva i rumori strani pensava che ci fosse un lupo nero‚feroce e molto affamato che aspettava il momento giusto per entrare dalla canna fumaria dentro casa e di sbranarla mentre dormiva. Convinta di fare la guardia‚ mia madre la notte cercava di stare sveglia finché poteva‚ di conseguenza di giorno aveva sonno e non poteva uscire a fare la spesa con la nonna. Un giorno la nonna, preoccupata, le chiese: “Come mai hai tanto sonno di giorno? La notte fai la guardia per caso?" La mamma si è messa a ridere‚ ma la notte successiva fu lo stesso. Allora la nonna chiamò i genitori di mia madre che arrivarono subito. Mia madre raccontò al mio nonno che dentro il caminetto c'era un lupo cattivo che voleva mangiare loro. Allora il padre fece una trappola di ferro e il giorno dopo trovarono un topo‚ ma del lupo cattivo non c'erano tracce. E da quel giorno mia madre dormiva tranquillamente.
Devis Digirolamo |
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Il mulinello
Siccome le onde spingevano il canotto verso il largo la nonna non si era accorta che sotto c'era un vuoto. Dalla riva il nonno chiamava la nonna perchè doveva andare a mangiare. La nonna voleva tornare indietro ma non c'è la faceva perchè le acque del mare la spingevano sempre più al largo. Intanto lei gridava "Aiuto!cercando di non spaventare zia Eleonora che era piccola. Il nonno Paolo non c'è la faceva a nuotare e quindi ha chiamato i subacquei che hanno fatto il salvataggio a catena; la nonna era stremata e con le braccia doloranti per il lungo tempo ad aspettare i soccorritori.
Daniele Dimartino |
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I RUMORI DELLA VICINA DI CASA
“Li senti anche tu?”
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