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IL Diritto all'Istruzione

 

Il diritto all’istruzione sancito dalla Costituzione dai primi due commi dell’art. 34 afferma che “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.” Il diritto allo studio invece riguarda il percorso scolastico successivo all’obbligo e quello universitario, canali di formazione non obbligatori che il cittadino ha libertà di intraprendere e di concludere e che lo Stato deve garantire attraverso l'erogazione di borse di studio a coloro che si dimostrano capaci e meritevoli ma privi di mezzi economici.

Il diritto allo studio è uno dei diritti fondamentali ed inalienabili della persona, sancito  anche dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell'ONU. L'art. 26 recita:

« Ognuno ha diritto ad un'istruzione. L'istruzione dovrebbe essere gratuita, almeno a livelli elementari e fondamentali. L'istruzione elementare dovrebbe essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale, dovrebbero essere generalmente fruibili, così come pure un'istruzione superiore dovrebbe essere accessibile sulle basi del merito. »

Quindi è un diritto riconosciuto e dato per scontato da tutti i cittadini a livello europeo, e in altri Stati ricchi del mondo. 

Devo segnalare tuttavia che attualmente molti politici in Italia tornano continuamente alla carica per attribuire più fondi alle scuole private, togliendolo a quelle pubbliche,  per garantire un diritto a chi ha già mezzi a profusione per beneficiare di una istruzione “esclusiva”.

Abbiamo dimenticato in fretta che appena 50 anni fa, qui in Italia, c’era ancora una elevata percentuale di analfabeti pur essendoci di fatto l’istruzione obbligatoria. Con il benessere abbiamo perso di vista il fatto che i benefici di cui godiamo, li dobbiamo alle lotte di chi ha sacrificato la vita per garantire a molti di usufruire di una vita migliore e più dignitosa, che l’alfabetizzazione di tutti ha dato la possibilità di avere accesso alle conoscenze, di comprendere e interagire con la realtà che ci circonda, di migliorare la condizione sociale di appartenenza.

In molti Paesi del Mondo questa nostra felice realtà è ancora da raggiungere,in molti paesi in via di sviluppo si lotta ancora per avere sia questo diritto sia altri diritti civili .

Vi segnalo una notizia che mi ha molto scossa è il caso di una ragazza pachistana; Malala Yousafzai  che nel giorno del suo sedicesimo compleanno era stata gravemente ferita alla testa e al collo da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava a casa da scuola a causa della sua battaglia per il diritto allo studio. E’stata ricoverata nell'ospedale militare di Peshawar,ed è sopravvissuta all'attentato dopo la rimozione chirurgica dei proiettili, in seguito trasferita in un ospedale di Londra che si è offerto di curarla. Malala è conosciuta  per il suo attivismo nella lotta per i diritti civili e per il diritto allo studio delle donne della città di Mingora, dove un editto dei talebani ne hanno bandito il diritto.

 Il 12 luglio 2013  ha parlato di fronte all’assemblea giovanile dell’Onu lanciando un appello all'istruzione dei bambini di tutto il mondo: “Il 9 ottobre del 2012 i telebani mi hanno sparato in testa e hanno sparato ai miei amici. Pensavano che le pallottole ci avrebbero fatto tacere, ma hanno fallito. Da questo silenzio sono nate migliaia di voci. I terroristi erano convinti di avere ucciso i miei sogni e le mie speranze. Hanno ucciso la mia paura e la mia mancanza di speranza. Hanno fatto nascere volontà e coraggio. Non ce l’ho con nessuno, non voglio vendette contro nessuno. Né contro i talebani, nè contro altri gruppi terroristici. Sono qui per difendere il diritto all’istruzione per ogni bambino”.

"I terroristi abusano del nome dell'Islam a loro beneficio". "L'Islam è una religione di pace e la pace è necessaria per l'istruzione"."Sono qui per parlare del diritto all'istruzione per tutti. Voglio istruzione anche per i figli e le figlie dei talebani", ha detto la sedicenne pachistana. "Prendete i vostri libri e le vostre penne, sono la vostra arma più potente. Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo". "I talebani hanno paura del potere dell'istruzione - ha aggiunto Malala - hanno paura del potere delle donne. Per questo uccidono, perchè hanno paura". Il 1 febbraio 2013 è apparsa la notizia che il partito laburista norvegese ha promosso ufficialmente la candidatura di Malala al Premio Nobel per la Pace 2013

A chi legge, ed in particolare ai genitori vorrei solo offrire una riflessione attenta su questo articolo, sulla forza e determinazione di una giovanissima ragazza che lotta per i suoi diritti,vi invito a  fare da filtro presso i vostri figli per far comprendere loro, il grande privilegio che hanno di studiare,  perché essi ignorano di beneficiare di tanti diritti che sono il risultato  delle lotte di chi si è battuto contro i privilegi di poche persone che comandavano su tutti e che avevano tutti gli interessi a far sì che il popolo fosse ignorante. Far comprendere che quando si blocca la conoscenza e il sapere si instaura la barbarie e l’inciviltà di gente che non riesce più a ragionare e che può essere manipolata da poche persone che non sempre sono le migliori.

Un pericolo questo che corrono anche le società cosiddette civili se non facciamo attenzione, una barbarie che si può instaurare in qualsiasi momento se permettiamo agli interessi di pochi di prevalere sugli interessi dei tanti, oggi più attuale che mai.