Nuovi Orizzonti FilosofiAMO
(Fare Filosofia con i bambini)
Una nuova sfida che la nostra Scuola sta lanciando è P4C ( acronimo di Philosophy for children, cioè la filosofia per i bambini): è un progetto relativo all'importanza delle domande perché all’origine della filosofia c’è la meraviglia, lo stupore, e domandare ed interrogarsi non è forse un atteggiamento che ha in sé queste caratteristiche?
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Grazie alla disponibilità della Dottoressa Francesca Cecca che a titolo volontario sta presentando agli insegnanti del circolo (sia della Infanzia che della Primaria) la Philosophy for Children, alcuni insegnanti avranno modo di applicarla con i propri alunni. Di primo acchito sembra strano che si possa insegnare la Filosofia ai nostri bambini, pensando alla loro tenera età; probabilmente questo nasce da una distorsione di fondo: noi pensiamo alla filosofia come ad una astrazione complessa del pensiero; in effetti sarebbe più opportuno pensare alla filosofia come alla capacità di "porsi e porre domande" e cercare di dare ad esse delle risposte efficaci. Filosofia, dunque, nel pieno senso etimologico, cioè "amore (filo)" per il "sapere (sofia)". E per sapere è necessario porsi delle domande, tante domande. Meglio ancora se queste domande sono poste all'interno di un gruppo collaborativo e con l'aiuto di un "facilitatore".
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Per meglio capire questo processo è bene fare una breve sintesi di cosa sia la Fhilosophy for Children.
La proposta della P4C che Mattew Lipman, filosofo di formazione deweyana, ha elaborato negli anni ’70 negli Stati Uniti, trova conferme in anni di esperienza in diverse parti del mondo. L’obiettivo non è quello di insegnare la filosofia ai bambini, ma FARE FILOSOFIA con i bambini; attraverso la lettura di un racconto, e grazie alle domande che gli stessi bambini porranno, si instaura un “dialogo fra bambini”. In questo contesto, l’insegnante diviene un “Facilitatore” del processo di ricerca e segue e stimola il dialogo attraverso interventi di chiarificazione, approfondimento, ricerca di criteri procedurali comuni e condivisibili, SENZA MAI orientare il gruppo verso un obiettivo diverso da quello regolativo di fondo. |
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Il metodo della P4C si avvale inoltre, di specifici materiali didattici: una serie di racconti in forma dialogica in cui i protagonisti, bambini, adolescenti, adulti, animali dialogano su problemi e questioni di natura filosofica, come il valore della vita, il pensiero, il rapporto mente-corpo, la verità, la giustizia, emergenti dalla loro esperienza.
Ogni racconto è corredato da un manuale per
l’insegnante in cui sono fornite indicazioni procedurali e metodologiche
funzionali all’approfondimento del lavoro educativo con piani di
discussione, esercizi, attività stimolo. |
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L’insegnante, è perciò un “facilitatore” del
processo di ricerca, che segue e stimola attraverso l’uso di domande
aperte, interventi di chiarificazione, approfondimento, ricerca di
criteri procedurali comuni e condivisibili senza mai orientare il gruppo
verso un obiettivo diverso da quello regolativo di fondo: la fedeltà
allo spirito della ricerca e dell’indagine, necessariamente aperta,
dinamica e virtualmente interminabile. Nello stesso tempo, trasformando la classe in “comunità di ricerca”, favorisce lo sviluppo della dinamica di gruppo e, quindi, orienta in senso positivo lo sviluppo socio-affettivo.
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Per il presente testo si ringraziano le fonti da cui è detratto: http://www.filosofare.org/home/p4c/
per approfondire:
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