Titolo

Il Paese dei Soli Allegri

I pirati smemorati


 

C'era una nave di pirati che si chiamava Tonno Feroce, e navigava i mari facendo abbordaggi: spara qua, assalta di là, i pirati di quella nave, agli ordini di capitan Gigi Trinciasquali, avevano accumulato un gran tesoro di dobloni, zecchini, fiorini, marenghi, luigi d'oro e altre preziose monete.

Quando ne ebbero tante che la nave quasi affondava, il capitano disse:

- Noi dobbiamo mettere al riparo il nostro tesoro: troviamo un'isola, e sotterriamolo per bene!

- Bella idea, capitano! - gridarono i pirati, e trovata in mezzo al mare un'isola, vi seppellirono il tesoro. Poi tornarono in giro per onde e orizzonti a sparare e abbordare, assalire e rapinare. Ma le cose cominciarono ad andar male, perché le navi si erano fatte veloci, mentre la vecchia Tonno Feroce era una nave antica. Insomma, la pirateria non rendeva come una volta.

Dopo tre anni di affari magri e stenti, Gigi Trinciasquali disse: - Bella ciurma, sapete cosa faremo? Torneremo sull'isola dove abbiamo sepolto il tesoro, lo tireremo fuori, lo divideremo fra noi, e vivremo da gran signori nei porti di tutto il mondo!

- Giusto, Trinciasquali! - gridarono i pirati, e la nave voltò la prua verso l'isola del tesoro. Ma dov'era l'isola del tesoro? Nessuno lo ricordava bene, perché il mare è pieno di isole, isolotti, scogli, arcipelaghi e così via. I pirati della Tonno Feroce ad ogni isola gridavano: - È quella!

Sbarcavano, scavavano, ma niente tesoro.

E scava su un'isola, scava su due, scava su dieci, avevano i calli alle mani, erano magri e affamati. Un giorno, ecco un'isola verde in mezzo al mare.

- È quella, forse... - dissero i pirati, ma senza troppa fiducia.

Sbarcarono, inciampando e cadendo, cominciarono a scavare, e non trovarono il tesoro nemmeno lì; però trovarono dei tuberi grossi, tondi, dalla pelle bruna. Erano così belli e strani che li fecero cuocere, li assaggiarono e li trovarono così buoni che li cucinarono in molti modi: fritti, bolliti, arrostiti, col prezzemolo, a pezzetti, a bastoncini... In tutti i modi erano buonissimi, saporiti, morbidi e deliziosi e così i pirati dimenticarono il tesoro e decisero di restare su quell'isola a coltivare patate. Il capitano cambiò nome, e si fece chiamare Gigi Zappatati.

Roberto Piumini, C'era una volta, ascolta, Einaudi