Il testo pragmatico

 

 

Imperniando la nostra didattica sulla operatività continua i frutti si riversano in modo semplice e quasi automatico da una disciplina all'altra; da un campo di indagine all'altro.

Questo è successo (e lo avevamo già anticipato) anche nel caso della attività di riproduzione dei papiri egizi.

Dalla attività grafica abbiamo ricavato un testo regolativo, con il quale abbiamo messo in evidenza sia i materiali che ci erano necessari per l'attività (gli "ingredienti"), sia la procedura per ottenere il manufatto.

Una volta completata l'attività manuale, passare al "testo espositivo" con la narrazione della esperienza personale il passo è stato molto semplice.

I risultati ottenuti ci hanno lasciato soddisfatti, come avrete certamente constatato dai lavori che i vostri figli hanno portato a casa.

Vogliamo, a titolo di esempio, riportare qui il bel testo elaborato da Sara.

 

I nostri papiri

 

In questo mese noi abbiamo studiato gli Egizi: visto che avevamo parlato del papiro il maestro ci ha proposto di fare un papiro egizio, ma non con il ver papiro ma con i fogli di carta.
Per realizzarlo occorreva un foglio di carta, il necessario per disegnare, un pennello, caffè o tè diluito e una candela.
Io ho preso delle immagini dal libro e le ho ricalcate sulla carta da lucido, poi le ho posizionate sul foglio dell’album ed ho ricalcato le immagini, così sul foglio è rimasta la traccia dell’immagine ricalcata; poi ho seguito le linee ripassandole con la matita.


Io ho fatto tre personaggi: il faraone con il bastone ricurvo e la frusta; Horus, che era il Dio della vittoria ed aveva la testa di falco, come Ra; e Iside, sotto forma di falco. Anche Iside era una Dea, per la precisione la Dea della maternità e porta una croce nera, simbolo della vita, tra le zampe.
Sullo sfondo del papiro ho scritto il mio nome e la parola “ape” in geroglifico, mentre su un lato in alto, come decoro, ho fatto due piume, una a destra e l’altra a sinistra, e, tra loro, l’occhio di Ra.


Li ho colorati tutti per bene, escluso lo sfondo. Il maestro ha portato del caffè diluito e con un pennello che avevamo in classe lo abbiamo spennellato per rendere l’effetto del papiro.
Quando si è asciutto il maestro ha preso una candela e la ha accesa, così noi abbiamo bruciacchiato i bordi del foglio: per spegnere le fiammelle abbiamo soffato e poi finivamo di spegnerle con le mani.
Alcuni si sono scottati un poco il dito, ma io non mi sono scottata, anzi mi sono divertita e secondo me il papiro è venuto benissimo!


Sara