Le festività più importanti della
nostra tradizione cattolica sono per antonomasia il Natale e la
Pasqua. Queste feste si svolgono secondo rituali e tradizioni
antiche, e sono importanti sia per il significato intrinseco
alla nostra fede cristiana sia perché danno la dimensione della
continuità, un’accettazione di ricorsività che si nutre di
passato da vivere nel presente.
Purtroppo molte tradizioni o rituali che accompagnano queste
feste, sono andate perdute, di alcune rimangono espressioni di
tipo consumistico, infatti nei negozi, addirittura con mesi di
anticipo, vengono esposti i simboli che da sempre accompagnano
queste feste, il panettone: Babbo Natale colombe e uova di
cioccolato. Presi dalla mania di comprare, spesso non conosciamo
neanche il significato di questi simboli che generalmente
accompagnano questi avvenimenti.
Allora bisognerebbe recuperare un po’
di conoscenza e anche di magia per eventi che da sempre fanno
parte di noi che bisogna spiegare ai piccoli alunni per farne
comprendere il significato.
Il termine Pasqua deriva dalla parola
latina "pascha" e dall'ebraico "Pesah", che significa
“passaggio".
La Pasqua è una ricorrenza che
ricorda la passione e la Resurrezione di Cristo. Il giorno dei
festeggiamenti è la prima domenica dopo i quaranta giorni di
quaresima, il cui culmine è rappresentato dalla Via Crucis.
Il giovedì Santo si visitano i
“Sepolcri” cioè gli altari della reposizione. La parola latina
“repositorium” (da cui “reposizione”) ha tra i suoi significati
anche quello di “tomba” o “sepolcro" ed è quello “spazio” della
chiesa allestito al termine della messa dell’Ultima Cena, del
Giovedì Santo e destinato ad accogliere le specie eucaristiche
consacrate per conservarle fino al pomeriggio del Venerdì Santo,
quando, al termine della liturgia penitenziale, verranno
distribuite ai fedeli per la comunione sacramentale.
Dopo la messa del Giovedì non sono
consentite altre celebrazioni eucaristiche fino alla notte di
Pasqua, per cui per la comunione debbono necessariamente essere
utilizzate le ostie messe da parte la sera del Giovedì.
Si visitano almeno tre chiese (sempre
comunque in numero dispari secondo la tradizione), mentre
anticamente non dovevano essere meno di sette..
Non si canta e non si ride, le campane non suonano perchè sono
state «legate» e le chiese, in segno di lutto, si spogliano
degli arredi e delle luci, ma l'altare dedicato al Sepolcro
diventa il luogo di raccolta dei doni ("le devozioni") offerti
dal sentimento religioso della comunità: il vino ed il pane
(come riferimento all'Eucaristia) sotto forma dei simboli della
Passione, le tradizionali "scarcèdde", biscotti a forma di
animali con sopra uova; fiori bianchi, piante e i tradizionali
piatti di terracotta con il fondo coperto di cotone o canapa
grezza con dentro germogli di frumento, lenticchie ed altri
legumi fatti crescere in casa in un luogo buio e non alla luce
perché , per il processo della fotosintesi clorofilliana,
diventerebbe verde; il buio simboleggia la morte i germogli
gialli la resurrezione.
Questi semi e questi germogli sono il
simbolo della vita che nasce dal buio e che germoglia dal nulla
con forza inarrestabile e rappresenta Gesù che dopo il lungo
calvario, esce dal buio della morte e torna dopo la resurrezione
tra noi per dare vita conforto e speranza agli uomini. Gesù
aveva detto ai suoi discepoli alla vigilia della sua passione:
“Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane da
solo; se invece muore produce molto frutto” (Gv 12, 24)
Dopo aver raccontato agli alunni il significato della Pasqua per
i cristiani e la relativa simbologia che utilizzava nel passato
la tradizione popolare, ho proposto il rito antico della semina
dei legumi, e una settimana prima della Settimana Santa , i
germogli erano pronti, i bambini hanno portato a casa le ciotole
come simbolo del rinnovamento della vita e se ne prenderanno
cura forse potrà abbellire il centro della tavola a Pasqua.
Naturalmente ho approfittato per ripetere il ciclo vitale della
pianta, le parti delle piante e il concetto di inseminazione e
germinazione.
Il venerdì Santo si svolge la
processione al termine della santa messa serale, si celebra il
rito della Via Crucis, con cui si commemora il percorso doloroso
di Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota.
Il Sabato Santo non viene celebrata nessuna liturgia. Le chiese
rimangono spoglie in segno di lutto fino alla solenne Veglia
pasquale quando si celebra la messa e si sciolgono le campane
per festeggiare la Resurrezione del Cristo.
Alcuni simboli della Pasqua: Il
coniglietto. La sua presenza non è casuale ma si richiama alla
lepre che sin dai primi tempi del cristianesimo era presa a
simbolo di Cristo.
poiché la lepre, ha la livrea che cambia colore secondo la
stagione, venne indicata da sant'Ambrogio come simbolo della
risurrezione.
L'uovo è considerato la
rappresentazione della vita e della rigenerazione. L'uso di
regalare uova è collegato al fatto che la Pasqua è festa della
primavera, dunque anche della fecondità e del rifiorire della
natura. L'uovo è appunto simbolo della vita che si rinnova ed
augurio di fecondità.
La colomba, si regala un dolce a forma di colomba, perché
simbolo della pace, si richiama all'episodio del diluvio
universale descritto nella Genesi quando ritornò da Noè tenendo
nel becco un ramoscello di ulivo, messaggio di pace tra Dio e
gli uomini, il castigo divino finito, le acque del diluvio si
ritirano, inizia un'epoca nuova per l'umanità intera.