Un aggiornamento a proposito dei
tuberi che avevamo messo in classe per osservare “gli occhi” da
cui sarebbero spuntate le gemme i nuovi rami e le foglie,
osservare lo sviluppo delle radici, ma soprattutto far
comprendere agli alunni che basta l’umidità o posizionare una
patata su un bicchiere pieno di acqua per determinare la
gemmazione, questo perché le patate sono ricche di sostanze
nutritive che permettono di far crescere la pianta ancora prima
che abbia inizio il processo di fotosintesi clorofilliana, che i
bambini ancora non conoscono. E’ lo stesso principio che
permette ai legumi di germinare su uno strato di ovatta bagnato
e niente altro.
Avevo preannunciato agli alunni che
una volta esaurite le sostanze nutritive contenute nei legumi e
nei tuberi, inevitabilmente avremmo visto seccare le piantine
che stavano crescendo rigogliose.
In questi giorni, infatti, abbiamo osservato che le foglie delle
patate erano rinsecchite ci siamo chiesti…..perché? C’era acqua,
luce, calore, aria a sufficienza, ma la pianta non aveva spazio
adeguato nel bicchiere per continuare il suo sviluppo e il
processo di fotosintesi era stentato e difficile anche per
mancanza dei sali minerali contenuti nel terreno.
A questo punto ho detto agli alunni
che potevamo salvarle interrandole nei vasi, oppure metterle del
bidone del compostaggio che abbiamo nel cortile e farne concime
organico per le piante delle nostre fioriere.
Con incredibile sorpresa la natura è
stata capace di prendere la decisione giusta!
Nel togliere le patate dal bicchiere per svuotarne l’acqua ci
siamo accorti che tra le radici c’erano tanti piccoli
rigonfiamenti, si erano sviluppate ben sette piccole patatine! E
da una singola patata!
Gli alunni le hanno osservate,
increduli e subito abbiamo preso un vaso, abbiamo interrato la
patata per permettere alle patatine di continuare a svilupparsi.
Il commento scherzoso è stato subito
fatto….. "stiamo crescendo" l’insalata, ora le patate, manca
qualcosa……una costatina e buon appetito!
E noi che siamo a mensa non
mancheremo di assaggiare ciò che stiamo coltivando,
accompagnando magari la cotoletta.