Il piacere di leggere

 

 

Ci sono tanti modi diversi di intendere la lettura: per alcuni è una fatica, una perdita di tempo, un modo per isolarsi dagli altri, insomma una attività sterile che non produce alcun profitto.

A volte, invece, si legge solo per riempire degli "spazi vuoti" della nostra giornata: leggiamo in treno, o dal parrucchiere o in una sala d'aspetto.

Leggere, però, significa comunicare, viaggiare con la mente e vivere molte vite differenti dalle nostre, perché con la lettura possiamo immedesimarci con i protagonisti o altri personaggi del nostro libro.

Ed insieme ad essi possiamo vivere emozioni e sentimenti differenti e possiamo confrontarli con quelli che normalmente noi proviamo.

Leggere, allora, significa collocarsi tra coloro che sanno esprimere idee e progetti concreti ed innovativi, tra coloro che hanno responsabilità e sanno prendere decisioni appropriate.  Questo ci fa capire che la maturazione dello spirito critico che ci viene attraverso la lettura si ripercuote sulle nostre azioni quotidiane.

Non leggere ci confina in spazi mentali ristretti, senza crescita interiore, senza confronto con il pensiero degli altri: si resta ancorati alle proprie idee, senza mai innovarle; si rimane intrappolati nelle routine di sempre anche nelle decisioni importanti e che possono dare una svolta alla nostra vita.

Per i bambini la lettura può essere un piacere, ma può anche diventare una tortura.

 

Ecco alcune cose da evitare se non si vuole insegnare "l'odio" per la lettura:

- Non presentare mai il libro come una alternativa alla televisione. Libri e Tv sono due cose differenti ed ognuna di esse richiede il suo spazio.

- Stesso discorso per i fumetti. Questi non sono i fratelli minori dei libri. Il fumetto è altrettanto importante dei racconti; anzi può essere proprio il mezzo per avvicinare i bambini alla lettura spontanea.

- Non dare mai la colpa ai ragazzi se non amano la lettura: chiediamoci piuttosto quanto noi siamo di esempio nel leggere. Oppure chiediamoci se è normale che il bambino debba esercitarsi ripetendo 5-6 volte la stessa lettura!

- Non diamo ai bambini un solo libro da leggere: cerchiamo, per quanto possibile di fargli scegliere cosa leggere. Quello che è importante per noi, può non esserlo per chi legge.

-Non ordinare mai al bambino di leggere: leggere deve essere un piacere, mai un obbligo. Vale anche per le letture assegnate dal maestro!

Cosa, allora, può stimolare i bambini a leggere?

 

- I bambini amano "ascoltare" le letture: quindi il primo consiglio è quello di leggere ad alta voce per loro. Soprattutto se si riesce a fare una lettura drammatizzata. Questo produce due effetti: innanzitutto la comprensione di un racconto, nel corretto ordine cronologico; poi fa apprezzare la lettura e ne fa scaturire l'amore per essa.

-Dare ai bambini la possibilità di frequentare la biblioteca pubblica, quando è possibile averne una a portata di mano (sic!) o anche le librerie. Far scegliere quello che possono leggere, consigliandoli in modo pacato e dolce, su quello che potrebbe essere loro adatto, ma senza mai imporre le proprie scelte (ma, nelle librerie, ... occhio ai prezzi!)

- Non pretendete che i bambini debbano raccontare quello che leggono (errore nato in noi da anni di non corretto insegnamento, tipo "... e ora verbalizzate quello che avete letto!"). Stimolate il bambino a confrontarsi con voi sulla lettura; quindi è importante che leggiate anche voi lo stesso libro! Inoltre se il bambino vi vede leggere il suo libro, comprende che deve essere una cosa importante.

Infine, se possibile, cercate di avere in casa dei libri da leggere, per voi e per i vostri figli.

Costa, ma ne vale la pena.