Progetto Comenius: Giochi dimenticati

 

I piattine

 

(Il Giro d'Italia)

 

Questo gioco ha visto coinvolto almeno una volta tutti i papà, perlomeno quelli santermani.

Gioco semplice che appassionato schiere di marmocchi che a fine partita tornavano a casa con le tasche rigonfie di tappi corona, i piattìne, soprattutto se avevano vinta più di una partita.

Sì, perchè una variante del gioco consisteva nel premio della gara: il vincitore si impossessava dei tappi degli altri giocatori.

Il nome "Giro d'Italia" con il quale è anche conosciuto questo gioco, nacque sull'onda della popolarità che negli anni 50 e 60 questo sport ebbe in tutta Italia.

Inoltre il Giro d'Italia possò anche per Santeramo.

Ogni tappo rappresentava un campione in bici che sfidava gli altri ciclisti.

Le gare si svolgevano sui bordi chiari dei marciapiedi, sulle scalinate della Chiesa Madre e del Convento, su quelle del Cinema Iapigia, che era una pista molto ambita poichè gli scalini erano di travertino e quindi lisci.

Quando le gare si svolgevano sulle scalinate la difficoltà maggiore era nel "far scendere" u piattine allo scalino inferiore.

Talvolta le piste erano tracciate sull'asfalto ricorrendo a pezzi di tufo presi nei cantieri edili. Disegnare le piste non era molto semplice poichè non erano molte le strade asfaltate. Quando poi le strade asfaltate divennero tante, non era più possibile giocarci perché era aumentato il traffico!

Questo gioco sta appassionando i bambini che si dedicano con impegno, allenandosi anche a casa a fare dei "tiri" magistrali: e come in ogni gioco da strada che si rispetti, durante il gioco ed alla fine di esso c'è l'immancabile codazzo dei commenti, degli sfottò e anche dei litigi.

Questi ultimi, purchè restino nel limite delle parole, noi li tolleriamo, perchè crediamo che anche attraverso i litigi e gli sfottò, i bambini imparano a rapportarsi tra loro e questo fa parte del processo di crescita.