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AIUTO!!!

Mio figlio scrive al contrario!!

 

Alcuni genitori si mostrano preoccupati che i loro figli continuano a scrivere alcune letterine al contrario (d, b, p, q, g) o alcuni numeri (3, 5, 9) o addirittura talvolta capita che scrivano intere parole o frasi da destra a sinistra. 

E' sicuramente un difficoltà del bambino che va monitorata nel tempo, ma che comunque rientra nelle difficoltà proprie dell'apprendimento della scrittura in questa fascia di età.

Questa difficoltà spesso si mostra più evidente nei bambini che scrivono con la sinistra: probabilmente ciò dipende dal fatto che il nostro sistema di scrittura e "organizzato" per i destrorsi.

Tuttavia non ci deve lasciar prendere dall'ansia nè bisogna eccessivamente insistere nel voler correggere "presto" i bambini. Infatti entrambi questi atteggiamenti producono effetti negativi sul bambino, lo spingono verso uno stato ansioso e di insicurezza che può evolvere verso un ripudio dell'attività di scrittura.

Sarebbe invece opportuno far leva su  semplici giochini di memoria o di abilità che possano far ricordare quale sia il "verso" giusto nella scrittura della letterina. Ad esempio scrivere su tanti foglietti le letterine che si confondono e giocare ad indovinare la posizione giusta; oppure con ognuna di queste letterine trovare tante parole che la contengono (ricordarsi di tenere davanti il foglio con scritta la letterina!).

Soprattutto, però è necessaria molta pazienza e dolcezza fin quando il normale processo evolutivo fa superare la difficoltà.
Se, invece, la difficoltà permane anche per tutto il secondo anno di scuola, allora sarebbe opportuno, in accordo con gli insegnanti, provvedere a più approfonditi test con personale qualificato.

 

Difficoltà nella lettura e nella scrittura

 

Una problematica dei bambini che si rivela nel momento in cui si inizia la scuola primaria è la cosiddetta Dislessia. Con questo termine, in realtà, si indicano più difficoltà che possono rendere difficile la frequenza della scuola, se non si applicano i dovuti accorgimenti.

Per moltissimi anni i problemi della dislessia sono stati sottovalutati e spesso si tendeva  a colpevolizzare alunni e famiglie per lo scarso rendimento dei bambini.

Va subito chiarito che la Dislessia non è una malattia, né ha nulla a che fare con l'intelligenza: infatti erano dislessici anche Albert Einstein, John Kennedy, Galileo Galilei e Napoleone Bonaparte (ma l'elenco è lunghissimo).

 

 MA COS’È LA DISLESSIA?
La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Con questo termine generico ci si può riferire alla disortografia, cioè ad un disturbo specifico della scrittura di natura linguistica che si manifesta con frequenti errori ortografici (Quanti errori di grammatica! Non vedi le doppie? Questo è un disturbo molto comune; disgrafia, cioè undisturbo specifico della scrittura di natura visuo-motoria; è una difficoltà di tipo esecutivo del tratto grafico tale da rendere il testo incomprensibile anche per i ragazzi stessi (Scrivi così male che non si capisce nulla! Hai scambiato il posto delle letterine!); e discalculia, cioè un disturbo specifico del calcolo e dei numeri che si manifesta con la difficoltà ad automatizzare semplici calcoli, le tabelline, nella manipolazione dei numeri e dei segni aritmetici (non sei capace neanche di imparare la tabellina del due! Hai scritto male questo numero!)).
Questi disturbi possono anche associarsi tra di loro.