Le ragioni della Protesta

 

Astenersi dal lavoro in segno di protesta può rappresentare spesso un disagio per l'utenza, del quale vi chiediamo scusa, ma - d'altra parte- talvolta i lavoratori sono messi in condizioni tali che non vi sono altri mezzi per poter esprimere il proprio disagio.

Anche gli insegnanti (malgrado più di uno fa finta di dimenticarlo) sono lavoratori: magari lavoratori un po' speciali, ma pur sempre lavoratori.

Lavoratori "speciali" non perchè il loro orario di lavoro è più corto di quello di altri lavoratori, né tantomeno perchè le loro ferie sono "giocoforza" più lunghe.

Lavoratori "speciali" perché il prodotto del nostro lavoro non è "quantificabile" poichè noi non produciamo oggetti, ma abbiamo il delicato compito di "formare" le menti dei cittadini del futuro.

Proprio in funzione di ciò nasce in noi un senso di frustrazione di fronte a "riforme" che tali non sono e ad "innovazioni" che siamo convinti resteranno solo sulla carta, se non si pensa seriamente ad investire moneta contante sulla Istruzione e sulla Cultura.

In queste pagine vi abbiamo fatto una rapido sintesi sulla "Buona Scuola" approntata dal Governo e vi abbiamo invitato a leggere il documento che abbiamo provveduto ad allegare e anche ad esprimere il vostro parere sul sito del Ministero.

Noi vorremmo una Scuola rinnovata nei contenuti e nei metodi, attenta al futuro dei ragazzi e alle sfide dell'economia; vorremmo una Scuola capace di formare menti critiche ed aperte; una scuola viva e integrata nel sistema sociale e produttivo; una Scuola accogliente negli spazi e sicura per i ragazzi.

Una scuola così probabilmente il Governo l'ha pensata; ma forse ha dimenticato (sic!) che una Scuola così non può fondarsi solo sulla buona volontà e sulla abnegazione dei singoli insegnanti (altro che orario settimanale più corto, se si vuole fare una buona lezione!): necessatano investimenti seri sulle infrastrutture; investimenti seri sulla formazione degli insegnanti; investimenti seri sul raccordo scuola-mondo produttivo, e forse anche uno stipendio più adeguato ad un ruolo lavorativo così importante e delicato.

Abbiamo protestato per questo: per il futuro dei nostri ragazzi e perciò della nostra Nazione.

Se questo a voi è costato un po' di disagio e a noi una giornata lavorativa non retribuita, pazienza: ma il fine sicuramente merita anche proteste maggiori.