Prova di abilità: valutare le competenze

 

In questi giorni si discute molto tra insegnanti di ogni ordine e grado sulla necessità di programmare per competenze e di rivedere le attività di verifica che permettono la valutazione delle conoscenze.
La discussione è ancora in corso si cercano modalità operative che consentano di valutare le competenze formali e informali in possesso degli alunni, noi insegnanti della scuola primaria siamo abituati a valutare gli alunni in questo modo, infatti l’età dei discenti ci suggerisce che si tratta di alunni in crescita e che la formazione è un processo continuo che non si esaurisce in un percorso di studi.

Nella scuola primaria riconosciamo e valutiamo il percorso globale di apprendimento svolto nel corso dell’intero anno scolastico, valorizzando le competenze acquisite a volte con fatica dagli alunni ma che hanno permesso a ciascuno di loro di raggiungere traguardi più elevati di capacità, è così che gli insegnanti si accorgono che gli alunni sono cresciuti. Il modo più efficace per una valutazione per competenze non è quello di fornire agli alunni una batteria di schede strutturate da consegnare agli alunni alla fine del percorso didattico ma il processo di valutazione si inserisce all’interno dell’apprendimento che avviene in un contesto reale.

La didattica i contenuti e i saperi si inseriscono all’interno di esperienze significative di apprendimento che permettono di imparare facendo. La valutazione quindi non emerge da un giudizio dell’insegnante su una prova di verifica strutturata, ma si valuta una prova di abilità nella quale l’alunno dimostra di saper utilizzare ciò che ha imparato nel corso dell’anno e ciò che sa fare con quanto ha imparato trasferendolo in un contesto reale e significativo.

La valutazione fa parte dell’esperienza formativa così mentre l’alunno risolve una situazione problematica, gli alunni si auto valutano e migliorano le abilità orientando la prestazione verso un miglioramento della stessa. Valutare per competenze significa assegnare compiti di realtà nei quali si chiede di risolvere una situazione problematica complessa e nuova e vicina alla realtà, utilizzando conoscenze e abilità acquisite e trasferendo procedure in contesti diversi dalle solite esercitazioni didattiche strutturate e confezionate in forma cartacea dagli insegnanti.

La risoluzione della situazione – problema diventa quindi oggetto di valutazione autentica. Le esercitazioni sulle procedure algoritmiche che consentono di portare a termine un compito hanno avuto come conclusione una prova di abilità.
Questa volta la consegna è stata: Scrivi le istruzioni necessarie per appendere un quadro.
-prendere il quadro
-cercare il posto dove appenderlo
-prendere martello e chiodi
-fissare i chiodi alla parete
-appendere il quadro.

A questo punto l’esercitazione sembrava svolta in modo ottimale, ma ho inserito altri elementi di problematicità ponendo delle domande. Se il quadro fosse molto grande, quanti chiodi occorrerebbero? Come potremmo sistemarli? E come potrei appenderlo alla parete? Userei accorgimenti particolari? Queste domande hanno dato inizio a una discussione partecipata e per rendere concreta la situazione ho preso un cartellone sulla segnaletica stradale che avevamo in classe lungo un metro e largo 50 cm, ho preso degli appendini di carta e ho invitato gli alunni a descrivermi come avrebbero proceduto per realizzare la consegna in maniera ottimale risolvendo il problema reale che avevo posto.

Dopo diverse discussioni è emerso che gli appendini andavano incollati a uguale distanza per evitare che penzolasse da una parte, quindi la necessità di prendere delle misure con l’uso del righello, fare dei semplici calcoli e delle equivalenze mentali, comprendere la necessità di segnare un punto sulle misure effettuate prima di procedere ad incollare gli appendini.

Gli alunni erano molto attenti e interessati e anche divertiti. Successivamente, bisognava fissare i chiodi al muro e dunque si è creato un ulteriore problema, anche in questo caso bisognava prendere la misura della distanza dei chiodi sia in orizzontale che in verticale affinchè non risultasse storto e nello stesso tempo prendere in considerazione dei punti di riferimento per effettuare le misure.

Dopo diversi tentativi gli alunni sono stati capaci di trovare la soluzione al problema risolvendolo in maniera efficace. Le prove di abilità sono molto significative ai fini di un apprendimento consolidato poiché si mettono in gioco tutte le conoscenze possedute dall’alunno non solo in relazione ad una sola disciplina ma per risolvere un problema così complesso si considerano tante competenze trasversali: la capacità di collaborare con i compagni nella ricerca di una soluzione condivisa , la capacità di saper misurare, la capacità di fare delle previsioni, la capacità di prendere iniziative valide e responsabili al fine di portare a termine un lavoro assegnato, la capacità di essere flessibile reagendo positivamente a situazioni che non aveva previsto, la capacità di essere consapevole di aver fatto delle scelte che hanno conseguenze sulla soluzione finale del problema.

Queste attività maturano il senso di responsabilità e consolidano il sapere contestualizzandolo in situazioni quotidiane, nelle quali l’alunno comprende che l’apprendimento a scuola, non rappresenta un bagaglio di nozioni e informazioni ma ha la sua ragion d’essere nell’apprendere quei concetti che servono poi nella vita quotidiana a “saper fare”.