Con l'arrivo della primavera si hanno
più opportunità di stare all'aperto e perciò diventa più facile
stimolare i bambini a osservare il mondo circostante.
Spesso diamo tutto per scontato e
conosciuto: questo può essere vero per noi, ma non per i vostri
figli. Per loro tutto è ancora nuovo e misterioso, la Natura in
modo particolare.
Fare una passeggiata, in campagna o
in bosco, sulla Murgia o al mare, ma anche nella villa comunale,
può essere fonte di innumerevoli osservazioni "scientifiche".
Individuare un albero o una pianta con il suo nome (anche
dialettale), far osservare le screpolature o il colore o la
forma del tronco; la forma delle foglie, .... dà al bambino
l'opportunità di soffermarsi su cose che altrimenti sono
"viste", ma mai "guardate".
E' come quando siamo in una stanza
piena di gente che parla: udiamo i suoni ma non sappiamo cosa si
sta dicendo: ma non appena qualcosa attira la nostra attenzione,
riusciamo a distinguere e comprendere quello che ci interessa in
mezzo a innumerevoli suoni.
Lo stesso accade al bambino che viene
aiutato nella osservazione: prima vede tutto senza soffermarsi
su nulla, poi -se aiutato e correttamente stimolato- riesce a
mettere a fuoco quello che vede.
Imparare ad osservare - lo abbiamo
ripetuto molte volte- non è attività molto semplice, poichè
richiede attenzione e tempo.
Se il bambino viene indirizzato
subito verso questa attività, soprattutto se si sommano gli
stimoli ricevuti a scuola a quelli ricevuti in famiglia, e se
l'osservazione viene fatta come un gioco allora tutto diventa
naturale e più facile.
E diventa facile apprendere le
Scienze, diventa facile esporre il proprio pensiero (perchè si
conoscono bene le cose), diventa anche facile comporre un testo
descrittivo in Italiano.
E allora: non fatevi sfuggire questa
occasione di essere Maestri dei vostri figli divertendovi con
loro.
Matematica
OPERAZIONI
Le operazioni di addizione e sottrazione entro il nove ormai
sono state ben comprese dagli alunni.
Le continue esercitazioni svolte in classe sono servite a
rafforzare i concetti appresi.
La sottrazione è stata presentata nella sua struttura logica
attraverso gli insiemi, e dalla rappresentazione grafica si è
passati all’uso dei numeri.
La sottrazione come operazione, non è molto affascinante per gli
alunni perchè a questa età, sono ancora psicologicamente, nella
fase egoistica dell’esclusività e del senso di appartenenza alle
cose, specie alle proprie. Scoprire l’operazione del togliere e
quindi il doversi privare della parte di un tutto “non è
conveniente” per loro e quindi per estensione questa operazione
non è a loro molto gradita, questa cosa la verifichiamo
continuamente e potete farlo anche voi; vi sarà capitato sentire
i vostri figli dire “ è mio e non te lo dò”, è ancora in atto un
attaccamento morboso per le loro cose anche se insignificanti e
di poco valore.
Identico problema incontreremo quando sarà presentata la
divisione, magari il prossimo anno, ma la sgradevolezza
dell’operazione a livello psicologico rimane, e quindi se tali
operazioni non sono immediatamente recepite dagli alunni negli
stessi tempi, bisogna aspettare che si crei ed affini la
reversibilità del pensiero, che di solito emerge in terza
elementare.
In questo mese, riprenderemo, per quanto riguarda la
sottrazione, il già affrontato concetto di parte complementare,
fondamentale per il calcolo e per la comprensione della
sottrazione come operazione inversa dell’addizione. Sarà
affrontata anche la sottrazione come differenza, presentando
molte situazioni problematiche da risolvere con le operazioni;
ed in tema di reversibilità del pensiero( che sto già curando
fin da ora), saranno presentate opportune immagini grafiche che
costituiranno la base per inventare situazioni problematiche in
cui gli alunni saranno sollecitati ad inventare il testo
opportuno, corredato dalle relative operazioni di soluzione, sia
di addizione che di sottrazione.
Continuamente le due operazioni verranno messe a confronto per
permettere agli alunni di non fare confusioni. Operare in
parallelo serve a creare ed a stimolare la riflessione logica
sulla struttura differente delle due operazioni, è rimasto
significativo nell’immaginario degli alunni il “famoso”
esercizio con le palline in cui la richiesta era “ Cosa vedi?
Racconta con i numeri 4 storie diverse”, una esercitazione se
vogliamo, molto sofferta, ma significativa per la comprensione
logica.
Adesso gli alunni cominciano a scrivere ed a voler operare con i
numeri oltre il dieci e pertanto è arrivato il momento di far
intuire il concetto di valore posizionale delle cifre,
naturalmente relativo solo alla decina.
Nelle prossime settimane infatti, le esercitazioni
riguarderanno, l’attività di raggruppamento di 1° ordine, e sarà
svolta in forma giocosa, preparatoria alla conoscenza dei numeri
fino a venti e oltre, perché è evidente che una volta compreso
il meccanismo, è semplice poi, per i piccoli alunni estendere le
conoscenze anche a numeri più “grandi”, anche se si continuerà
fino alla fine dell’anno, ad operare soltanto con i numeri fino
a venti.
Religione
La
Preghiera a Mensa
E’ da un po’ di tempo che con i
piccoli alunni, quando siamo a mensa, recitiamo una piccola
preghiera per ringraziare Dio per quel che ci dà e per quel che
abbiamo.
L’iniziativa non è partita dagli
insegnanti ma dagli alunni, infatti un giorno abbiamo osservato
un’alunna , raccolta in una muta preghiera, prima di consumare i
pasti. Questo evento ci ha sorpreso , e abbiamo cercato di
approfondire facendo delle discussioni in classe. A conclusione
di tutte le considerazioni manifestate dagli alunni, è emersa la
volontà di recitare insieme una piccola preghiera tutti insieme
, ad alta voce, e affidata di volta in volta alla libera
espressione di ciascuno di loro.
Ad ogni pasto gli alunni non mancano
mai di ricordarci di recitare la preghiera, ci fa sentire uniti,
ci dà l’idea di una piccola famiglia anche se in realtà è una
piccola comunità, è una cosa positiva ed è stupefacente che
alunni così piccoli abbiano suggerito una cosa così bella a noi
insegnanti.
Un bel rapporto di insegnamento è
dato dal reciproco apprendimento alunno – insegnante,e
viceversa, dove il confine tra le “forze” di questo rapporto
cambia continuamente, è un farsi dono reciproco in cui ognuno
attinge continuamente dall’altro in un rapporto di interscambio
senza rigidi confini.
E’ questo il segreto del nostro
sentirci giovani, per noi insegnanti datati, attingiamo dagli
alunni la gioia di vivere e di fare cose positive che noi adulti
a volte abbiamo dimenticato perché troppo presi dai nostri
problemi.
Adesso propongo una preghiera che gli
alunni potranno recitare a mensa, senza l’imbarazzo di non saper
cosa dire quando capita il proprio turno.
La
preghiera
Signore, ti ringraziamo per
la gioia di essere riuniti attorno a questa tavola,
grazie per questo cibo e per tutte le cose belle che Tu ci dai.
Fa che ogni bimbo abbia il suo pane e ogni cuore tanto amore.
Amen.