L’argomento di scienze di questo
periodo riguarda la classificazione degli animali. Tempo
fa ho già realizzato con le mie classi una presentazione di
PowerPoint sull’argomento: lo scopo era quello di far
comprendere con chiarezza i criteri di classificazione e come si
costruisce “la carta di identità” di un animale.
Le slide erano corredate da immagini
e semplici spiegazioni, tutto il lavoro fu eseguito al computer
dagli alunni e costituì anche una valida esercitazione di
informatica.
Ma
ora stiamo lavorando con la LIM e ho notato molte
differenze; intanto le pagine da costruire o in parte
strutturate dall’insegnante, permettono approfondimenti
immediati attraverso il collegamento ad Internet e si possono
arricchire di immagini o informazioni.
Le curiosità che emergono tra gli
alunni, oppure specifiche domande, stravolgono in qualche
modo la struttura della lezione perché gli approfondimenti
richiedono di rivedere la mappa iniziale dell’argomento sia per
arricchirla sia per eliminare alcune parti che appesantiscono le
informazioni.
L’interattività
della lavagna è da intendere proprio in questo senso; se nella
presentazione di un argomento non si può prescindere da una
mappa organizzativa del percorso da seguire, bisogna essere
consapevoli che questa può cambiare perché magari gli alunni
mostrano maggiore interesse per un aspetto anziché un altro.
L’altro giorno parlando degli
aracnidi, ed in particolare del ragno crociato, gli alunni hanno
chiesto il tipo di riproduzione e se i ragni si prendevano cura
dei piccoli: a quel punto ho dovuto parlare del ragno lupo,
attivare la ricerca in internet e abbiamo approfondito la
conoscenza di alcuni aspetti nelle cure parentali dei ragni che
non tutti conoscono.
Si
comprende subito che si crea un modo diverso di fare lezione,
che bisogna essere pronti a cambiare strategia se la situazione
lo richiede, essere pronti a modificare la struttura in ogni
momento, perché la possibilità di leggere delle immagini o di
inserire un video e commentarlo, di inserire un disegno o un
grafico e colorarlo, non permette più di fare la classica
lezione di tipo cattedratico perché non ha senso. In questo caso
l'insegnante deve trasformare il proprio ruolo, da elargitore
di saperi a coordinatore dell’azione didattica in classe e
per farlonon solo deve avere le competenze ma anche
l’elasticità mentale di comprendere quando il percorso
programmato deve cambiare.
Lavorare
con la LIM non significa fare a meno della progettazione
disciplinare ma essa è piuttosto uno strumento di
supporto alla realizzazione e alla gestione di metodologie
didattiche innovative, lo stesso apprendimento non è una
modalità “stabile”; per affrontare trasformazioni importanti
nella nostra professione dobbiamo sperimentare nuove
forme di attività che si apprendono nel momento stesso in cui si
creano.
Alcuni genitori potrebbero essere
sconcertati dal tipo di argomento (classificazione degli
animali) e dalla ipotetica difficoltà di comprensione; ci
tengo a rassicurarli.
Intanto sono dell’opinione che non ci
sono limiti agli argomenti che possono essere insegnati agli
alunni, bisogna però avere il buon senso di adattare i contenuti
alla loro età.
Prima di cominciare la
classificazione degli animali per tipo e classe di
appartenenza, abbiamo ripetuto le caratteristiche degli esseri
viventi e non viventi. Poi in raccordo interdisciplinare con gli
argomenti di religione, abbiamo costruito la carta di identità
di ciascun alunno (in riferimento al battesimo e all’identità
come persona fisica). A questo punto è stato piuttosto semplice
far comprendere che anche gli animali hanno una loro identità
che deriva dal tipo di classificazione stabilita dagli
scienziati.
Nel ricercare le notizie su Internet
i bambini devono comprendere che ogni animale ha un suo nome
comune e un nome scientifico che compare sempre in una ricerca
mirata.
Infine per completare le informazioni
basta ricercare il modo di nutrirsi, di muoversi di
riprodursi, di respirare, e in quale ambiente vive e come si
difende. La schedatura, ovvero la conoscenza di un animale è
completa! Non è un gioco da ragazzi come si usa dire, ma la
curiosità degli alunni mi stimola e mi permette di andare avanti
con pazienza, alla fine di questo lungo lavoro che non si
conclude con questo anno scolastico, gli alunni “amano davvero
gli animali” perché secondo me si può amare solo ciò che si
conosce.