Semenzaio in vaso

 

Siamo alle soglie della primavera e come tutti sanno è tempo di “semina” per quelle piante che germoglieranno in questi mesi e che daranno i “frutti” in estate.

In campagna vengono messe a dimora molte piante dell’orto: pomodori, melanzane, sedano, prezzemolo, peperoni, lattughe cicorie, erbe aromatiche ecc…
Noi non abbiamo uno spazio adeguato per piantare ciò che vorremmo osservare e così abbiamo preso dei vasi per interrare i semi che avevamo in classe.

 

 

Ho comprato un grosso sacchetto di terriccio universale: questo tipo di terriccio viene chiamato universale perché è composto da diversi elementi, quali sabbia, torba, terra di letame e terriccio di foglie, naturalmente in misura diversa.

So per esperienza che questo terriccio è formato principalmente di torba, che è povera di sostanze nutritive, come la sabbia, ma è in grado di trattenere l'acqua e rende leggero e poroso il terreno per far entrare l’aria e permettere alle radici di ossigenarsi.

Gli altri elementi organici presenti nel terriccio non sono sempre sufficienti a garantire una crescita rigogliosa ai nostri semi perché questi necessitano di un terriccio ricco di elementi nutritivi perciò bisognava arricchire il terreno con del concime.

 Alcuni anni fa abbiamo partecipato ad una iniziativa della TRADECO (l’azienda per la raccolta differenziata ) che forniva alle scuole di Santeramo alcuni contenitori per incentivare la raccolta del compost, il materiale organico prodotto in casa dalle famiglie e che da sempre veniva conferito nell’indifferenziato.
Noi abbiamo ricevuto i contenitori per abituare gli alunni a conferire i rifiuti organici prodotti durante il consumo di merende a base di frutta o le foglie e i rami potati dalle piante che sono nel cortile oppure gli scarti alimentari vegetali prodotti nelle famiglie e che gli alunni avrebbero portato a scuola.

 

Era una iniziativa che mirava a sensibilizzare le famiglie a effettuare la raccolta della frazione umida dell’organico.

Con gli alunni dipingemmo i contenitori, poi inserimmo della paglia e del terriccio per far avvenire più rapidamente la decomposizione e contenere la parte liquida; il giardiniere comunale ci fornì del terriccio con dei lombrichi e infine cominciammo a metterci le bucce dalla frutta e altri vegetali portati da casa dagli alunni.
Da allora sono passati quattro anni e il terriccio si è arricchito di tanti sali minerali, il compost è pronto e in effetti ne abbiamo preso una parte per arricchire il terreno che abbiamo usato per interrare i semi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con gli alunni abbiamo etichettato i vasi e abbiamo interrato svariati tipi di semi di olive, limone, ceci, piselli, fagioli ecc…

Questa esperienza ci servirà per confrontare i tempi della germinazione dei semi effettuata in classe senza terreno e in condizione di luce e calore ottimali, con i tempi della germinazione nel terreno e con i vasi tenuti all’aperto in presenza di fattori climatici mutevoli. Avremo modo di fare ulteriori osservazioni che potranno arricchire e rendere più concreta la spiegazione sulla fotosintesi clorofilliana.