Per NON DIMENTICARE

 

 

Probabilmente nessuno di noi, che leggiamo queste righe, ha vissuto da vicino i momenti terribili dell'ultima Guerra Mondiale ed i momenti nefasti del Nazi-fascismo che portò gli uomini a macchiarsi di crimini indescrivibili.

Per noi è bastato il racconto che i sopravvissuti ci hanno tramandato: il racconto di un orrore per il quale non ci sono parole.

Per noi due maestri, che abbiamo fatto l'esperienza di "visitare" il lager di Terezin, ancora oggi ci stringe il cuore il ricordo di quel campo (anche se ormai vuoto), di quelle camerate che erano state sovraffollate di prigionieri, della fossa comune in cui venivano scaraventati i corpi senza vita, di quei binari arrugginiti su cui arrivavano i vagoni carichi di esseri umani destinati a una morte atroce, di quelle file di lapidi a memoria di chi era stato massacrato e sui cui mani pietose avevano deposto sassolini di preghiera.

Non ci sono parole per quello che noi uomini abbiamo fatto.

Come non ci sono parole per i massacri che ancora oggi perpetriamo, spesso ricorrendo al nome di Dio, come succede sempre più spesso.

 

Perché il 27 gennaio

 

Il 27 Gennaio del 1945 l’esercito sovietico varcava i cancelli di Auschwitz, il più grande dei campi di concentramento costruiti dai nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Aprendo gli occhi a un mondo che non aveva visto, costringendo alla realtà dei fatti tutti coloro che sapevano e avevano taciuto, portando i responsabili materiali del più grande omicidio di massa di sempre dinnanzi al tribunale degli uomini e della Storia.

Il "GIORNO DELLA MEMORIA" che viene celebrato ogni 27 gennaio, nella nazione e nelle scuole, serve proprio a non dimenticare le sofferenze di allora, per saper scegliere di evitare nuove sofferenze oggi, ad altri popoli e ad altre persone, in qualsiasi parte del mondo.

Ma la strada verso la giustizia e la pace è ancora lunga: basta guardare a quante guerre e persecuzioni sono ancora in atto in ogni continente del mondo. Occorre proprio l'impegno di tutti noi.

 

"Shoah" è un termine ebraico che significa "annientamento", "sterminio". (questo termine indica in modo più appropriato la barbarie che fu perpetrata, rispetto al termine "olocausto" usato in precedenza. Per approfondire questa differenza vedi questo link:

http://storicamente.org/giorno-della-memoria-facchini_link1


La Shoah si riferisce ad una delle più vergognose vicende della storia umana, quando i regimi dittatoriali nazi-fascisti, poco più di sessant'anni fa, stabilirono, attraverso leggi razziali, di far arrestare tutti gli Ebrei e di rinchiuderli nei campi di lavoro forzato e di sterminio, per eliminare del tutto la loro "razza", ritenuta inferiore.
La stessa sorte toccò agli zingari, agli slavi, agli handicappati, ai neri, e a tutti coloro che, secondo i nazisti e i fascisti, non appartenevano alla razza bianca ariana, considerata superiore e pura.

Oggi a noi può sembrare impossibile e incredibile che possano essere successi quei fatti e che donne, uomini e bambini di un intero popolo siano stati perseguitati, torturati e uccisi nei campi di concentramento e nelle camere a gas: ma è tutto tragicamente vero e ogni uomo appena ragionevole si vergogna ancora oggi di quello che successe.
E non dobbiamo pensare che i nazisti e i fascisti fossero tutti dei pazzi: sarebbe troppo facile liquidare lo sterminio accusando uno o due pazzi responsabili. I loro capi erano persone istruite e di normale intelligenza: sapevano quello che avevano deciso di fare. Lo sapeva Hitler e chi stava al suo fianco, lo sapeva Mussolini e il re d'Italia che firmarono le leggi razziali per perseguitare gli Ebrei italiani. Lo sapevano tutti coloro che obbedirono a quelle leggi sbagliate e crudeli.

(tratto dal sito: http://www.lagirandola.it/lg_primopiano.asp?idSpec=21 )

 

(I NIDI DEGLI UCCELLI - un canto realizzato da Paolo Capodacqua  con i disegni di Enzo De Giorgi.)

 

 

La macchina di morte messa in piedi dalla Germania nazista si può raccontare in questi freddi numeri:

6 milioni di ebrei morti nei lager e negli omicidi di massa perpetrati dai tedeschi e da alleati e collaborazionisti
almeno 300.000 zingari di etnia Rom e Sinti morti nei campi di concentramento (anche se numerose altre stime riportano cifre che potrebbero raggiungere le 800.000 vittime)
300.000 esseri umani affetti da qualche tipo di disabilità mentale o fisica “eliminati” in nome dell’eugenetica e dell’”improduttività”
100.000 oppositori politici del regime nazista uccisi (in maggioranza comunisti e liberali massoni)
25.000 omosessuali
5.000 testimoni di Geova

Numeri. Spesso approssimativi. Tragicamente approssimativi.

Perchè le dimensioni della tragedia, e la furia razionale e cieca del regime di Hitler, ha completamente annientato intere popolazioni, rendendo spesso impossibile ricostruire la morte di interi villaggi e comunità.
Numeri che, andando avanti le ricerche storiche, sembrano essere addirittura inferiori a quelli reali.
Numero incompleti. Perchè alle vittime dell’Olocausto, per le quali il nazismo aveva scientificamente organizzato il totale annientamento, vanno aggiunte quelle di milioni di morti, soprattutto polacchi e russi, che furono vittime di rappresaglie e di stragi compiute nel solo nome di una presunta superiorità della razza ariana.
 

 

Vogliamo ricordare anche attraverso la voce di altri, per non dimenticare le mille storie di ognuna delle vittime di quella insana follia:

 

Con le immagini de "La vita è Bella" di Benigni, la struggente canzone di Noah: