I presidi Slow-Food

 

 

Nata in Italia nel 1986,  la Slow Food è un’associazione no-profit a carattere internazionale e nasce come risposta alla dilagante moda del fast food di impronta statunitense ed ai ritmi sempre più frenetici ed incessanti che la vita moderna impone. L’obiettivo è quello di promuovere la difesa,la conservazione ed la diffusione delle conoscenze legate alle tradizioni enogastronomiche, culinarie ed agricole di tutto il mondo, nell’intento di lasciare un’eredità alle generazioni future. Non è solo amore per il cibo insomma, ma anche amore per la tradizione, per il concetto di lavoro e di fatica che sta dietro ad ogni produzione gastronomica, è voglia di apprezzare le cose anche per il tempo che è stato loro dedicato.

Il concetto di "Buono, Pulito e Giusto", delinea una nuova qualità che i prodotti alimentari dovrebbero raggiungere: le tre caratteristiche fondamentali, inscindibili e strettamente correlate che un cibo deve avere per poter essere accettato come un cibo di qualità.
Il Buono attiene alle caratteristiche organolettiche, alla gratificazione del palato, ma anche ad una connotazione culturale rispettosa dell'identità di territorio.
Il Pulito indica la sostenibilità di un alimento in tutte le sue fasi di lavorazione, dalla produzione delle materie prime al suo consumo, passando per la sua trasformazione e la sua distribuzione.

Il Giusto, infine, è attinente alla sfera della giustizia sociale: troppi lavoratori sono sfruttati nel mondo del cibo, troppi contadini non ricevono il giusto per ciò che fanno, sia da un punto di vista economico che sociale.
Tutti hanno interesse, al di là della pubblicità ingannevole, ad un cibo genuino, fatto di elementi non inquinati dalla chimica, uscito da un ambiente salubre, dove l'attività dell'agricoltore esalta e non mortifica la creatività e le dinamiche naturali.
Ogni giorno Slow Food lavora in 150 Paesi per promuovere un’alimentazione buona, pulita e giusta per tutti.

I Presìdi in particolar modo si occupano di preservare e valorizzare le piccole produzioni eccellenti che altrimenti rischiano di rimanere sepolte sotto il peso della modernità, favoriscono la biodiversità e un’agricoltura equa e sostenibile; nel concreto, vengono messe in atto una serie di attività per valorizzare i territori, a promuovere l’uso di tecniche di lavorazione tradizionali, a difendere dall’estinzione le razze autoctone e antiche varietà di ortaggi e frutta.

 

Conoscere il cibo che si porta in casa, può aiutare il pianeta. Ecco perché Slow Food coinvolge scuole e famiglie in attività ludico didattiche, per andare oltre la ricetta, perché mangiare è molto più che alimentarsi e dietro il cibo ci sono produttori, territori, emozioni e piacere.

Il futuro ha bisogno di terreni fertili, specie vegetali e animali, meno sprechi e più biodiversità, meno cemento e più bellezza.Altri ambiti nei quali si è impegnata Slow Food nel corso degli anni sono la difesa della biodiversità, i diritti dei popoli alla sovranità alimentare, la lotta contro l’omologazione dei sapori, le manipolazioni genetiche e l’agricoltura massiva.

Il sapore e la percezione organolettica del cibo non sono gli unici fattori da tenere in considerazione per definire la qualità di un prodotto in quanto bisogna anche valutare e dare uguale importanza alle fasi di produzione, promozione, di vendita, di consumo e, infine, di dismissione del prodotto: il suo intero ciclo di vita.

Notizie tratte dal sito www.slowfood.it


http://www.fondazioneslowfood.it