Storie di paure:

U Cäne d'Arrauégghje

 

Una storia raccontata dal maestro e riscritta dagli alunni.

Per la verità ho dovuto faticare un bel po' per decidere quale testo scegliere, poichè ogni gruppo di bambini ha prodotto una propria rielaborazione del racconto, inserendo particolari differenti.

 

Il cane di cui si racconta era particolarmente litigioso, in linea con quello che era il suo "lavoro". A Santeramo questa particolare razza canina era usata per sorvegliare i traini mentre i padroni erano nei campi, da ciò deriva il loro nome locale: "Cäne trainire". Il loro abbaiare era perciò insistente in modo da attirare l'attenzione del padrone.

 

 Arrauégghje è uno dei tanti soprannomi santermani: probabilmente molti di voi ne conoscono anche il cognome: per me questo soprannome era indissolubilmente legato all'abbaiare del cane.

 

La stradina di cui si parla è la parte terminale di via Filantropia ( vicino l'ingresso del Pronto Soccorso).

 

La storia ha lo scopo di "vincere le paure": ognuno la interpreti come più gli aggrada, però penso sia bello gustare una storia scritta dai propri bambini!

Il maestro Gianni, come tutti i bambini, aveva delle paure: lui aveva paura dei cani.

A sette anni il padre e la madre lo mandarono a fare la spesa. Mentre passava vicino un garage sentiva abbaiare e si sentivano dei rumori di metallo. Il maestro pensava che ci fosse un cane grosso, feroce ed aggressivo e aveva paura che lo aggredisse e lo azzannasse per poi sbranarlo.

Lui, per la fifa, faceva ogni volta una strada più lunga, pur di non passare davanti a quel garage.

Dopo un po' di giorni il papà gli chiese: "Perché fai questa strada così lunga?"

Il maestro disse: "Così incontro qualche amico!"

Però poi decise di dirgli la verità e disse che aveva paura dei cani feroci.

Il padre gli rispose: "Non ci sono cani feroci qui vicino!"

Un giorno il maestro, sicuro di sé, andò davanti al garage e vide la porta aperta, ma il padrone era lì davanti.

Lui si avvicinò e scoprì che c'era solo un piccolo cane bianco sotto una bagnarola di metallo alla quale era legato con una catena: per questo faceva tanto rumore!

Da allora, ogni volta che passava da lì gli faceva la linguaccia.

Finché un giorno ... mentre passava tutto spavaldo si accorse del garage socchiuso e da lì vide uscire il cane che iniziò a rincorrere il maestro. Egli si mise subito a correre, ma dopo un po' si girò di scatto e abbaiò contro il cane!

Quello era morto di paura e si mise a correre con la coda tra le zampe e il maestro lo rincorse fino a che il cane non si nascose nel garage sotto la sua bagnarola.

Il maestro capì che non doveva avere paura dei cani, soprattutto quando sono piccoli.

 

                                      Valentina, Sara,  Daniele