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Il valore della  Cultura

 

C'è una storia tibetana che narra di quattro studenti che si recano da un Lama per essere accolti come discepoli. Il Lama li riceve e chiede loro se sono disposti a rifiutare i loro maestri precedenti, come condizione per essere accolti.....dice loro di dormirci sopra e li congeda.

 Il giorno dopo i giovani tornano dal Lama e il primo dice:
"Accetto, il mio maestro era sempre burbero e severo, lo rifiuto!"
Il secondo dice: "Anche io accetto di rifiutarlo, era un buon vecchietto ma senza nerbo."

Il terzo dice: "Certamente lo rifiuto era pieno di difetti e per niente carismatico."
Il quarto si avvicina, si prostra e dice: "Mi spiace, me ne vado....non posso rifiutare chi mi ha aiutato nonostante i suoi limiti e debolezze....e poi chi non ne ha?"
Il Lama sorrise e sentenziò: "Voi tre potete tornare a casa perchè non conoscete la riconoscenza e il rispetto.......tu rimani e impara il poco che posso darti!"

Il tempo scuola per gli alunni è finito, e vorrei porre alla riflessione dei genitori e a  chi ha la pazienza e la bontà di leggere, questa storia che ho già raccontato agli alunni e che ho commentato con loro durante la lezione di religione, naturalmente ho dovuto spiegare le parole più difficili e la storia è stata preceduta da un’altra storia sul ruolo dei Lama nella cultura tibetana.

Dalle riflessioni e dalle discussioni fatte dagli alunni  è emerso che i bambini riconoscono ancora  il valore di chi ne sa di più di loro e tra i preferiti e più gettonati ovviamente ci sono i nonni quali depositari di tantissime esperienze, conoscenze e pazienza incredibile verso  le loro irrequietezze e vivacità; poi seguono naturalmente gli insegnanti per eccellenza, che sono i genitori, anche se il loro ruolo a volte è conflittuale perché nella formazione dei figli comporta il rispetto delle regole.

Poi è emerso in molti il  ricordo  degli insegnanti della scuola materna, degli insegnanti del catechismo, della palestra ecc….

Cinicamente qualcuno potrebbe pensare che sono ancora piccoli e che crescendo il rispetto e la gratitudine, affiancato e supportato dal riconoscimento affettivo e formativo delle persone che hanno contribuito alla loro crescita, andrà irrimediabilmente perduto…

Io non credo a questa teoria, perché i buoni semi gettati su terreno fertile e recettivo, attecchiscono sempre: non si sa quando germoglieranno, ma sono certa che nelle condizioni giuste e con le dovute cure avranno modo e occasione di dare buoni frutti.

Tuttavia va sottolineato che affinchè l’azione educativa sia efficace occorre la collaborazione di tutti coloro che concorrono alla formazione degli alunni perché l’educazione, l’istruzione e la cultura non sono dei lussi che si possono permettere in pochi o riservati solo ad alcuni. La formazione di un individuo è un lungo percorso, fatto di tanti elementi e oltre ad essere un diritto che deve essere garantito a tutti, è anche  il bisogno naturale di ogni individuo di trovare collocazione in una società in continuo cambiamento che va interpretato e affrontato con le armi della conoscenza, altrimenti si rischia di rimanere tagliati  fuori da un contesto che  evolvendosi velocemente non riusciremo a capire perché non abbiamo imparato a conoscerlo.

La scuola è una delle agenzie privilegiate della formazione, ma non l’unica, perché il lungo tempo di pausa estiva non è perso, i ragazzi hanno modo di imparare tante cose in piena libertà e senza impegni improrogabili, di affinare abilità e capacità altre, rispetto all’apprendimento delle discipline.

Molti si sono organizzati con le parrocchie a seguire i corsi estivi di giochi e laboratori e questo è bello, si creano nuove relazioni,con nuovi amici, nuovi modi di stare insieme in una comunità diversa, un modo per mettere alla prova se stessi, diverso dalle prove abituali che si svolgono a scuola. Se gli alunni poi sono stati abituati ad osservare ad essere curiosi a vedere oltre le cose, si comprende come la riflessione pacata e spassionata sulle esperienze estive rappresenta essa stessa una formazione, libera ,ma di più grande valenza educativa perché legata “al fare” e alla sperimentazione di un approccio diverso alla vita.

 

Buone vacanze agli alunni ai genitori e a tutti coloro che a vario titolo, con il loro lavoro concorrono alla crescita dei “cuccioli” d’uomo.