HomePage

 

Torna all'Archivio della

classe_SECONDA 

 

 

 

Valutazione e Voti

 

 

Il limite maggiore della valutazione tradizionale sembra collocarsi “in ciò che” essa intende e riesce a valutare. Valutando ciò che un ragazzo “sa”, si controlla e si verifica la “riproduzione” ma non la “costruzione” e lo “sviluppo” della conoscenza e neppure la “capacità di applicazione reale” della conoscenza posseduta (Comoglio).

Una valutazione che voglia essere maggiormente autentica dovrebbe consentire di esprimere un giudizio più esteso dell’apprendimento e cioè della capacità «di pensiero critico, di soluzione dei problemi, di metacognizione, di efficienza nelle prove, di lavoro in gruppo, di ragionamento e di apprendimento permanente» (Arter & Bond,1996).

 

Accade, talvolta, uno strano fenomeno quando i genitori guardano la "pagella" dei propri figli.

Di fronte ad una ottima  scheda, al di là di una evidente soddisfazione, comincia a sorgere il dubbio che probabilmente i maestri "hanno esagerato".

Viceversa: se la scheda mostra che l'alunno non ha avuto una bella performance, si fa strada il sospetto che i maestri siano stati piuttosto severi con il bambino.

E' opportuno, allora, fare un po' il punto su come i bambini vengono valutati e come, pertanto, si giunge al voto espresso nella scheda.

La valutazione costituisce un momento cruciale della vita di una classe e in particolare per l'insegnante che deve esprimere un giudizio sul grado di competenza. Tutti sappiamo quanto è difficile valutare qualcosa che attiene una persona, perchè la valutazione dovrebbe essere quanto più possibile obiettiva e restituire alla persona un giudizio nel quale riconoscersi.

In una classe ci sono tanti alunni, per cui sono molteplici i fattori che influenzano una visione obiettiva di ciascuno di loro.

Innanzitutto si deve considerare che i risultati delle  prove di verifica non sempre rispecchiano le capacità individuali, poiché sono anche influenzati da fattori esterni temporanei: ad esempio il bambino non sta bene, è  distratto da altri eventi, è “andato nel pallone” poiché ha frainteso o non compreso i primi questi,…;  poi perchè sono inevitabili i paragoni tra le diverse prestazioni dei differenti alunni.

Ciascun alunno si presenta con sfumature differenti che è impossibile riportare nel giudizio globale, ed anche il voto è  improbabile che possa rappresentare in modo univoco un livello competenza.

Uno stesso voto contiene in se  elementi anche diametralmente opposti.

Poniamo come esempio due alunni: da una parte l’alunno bravo che ha molta memoria e che ricorda anche solo dalla spiegazione, ma che  non approfondisce, non esegue compiti e si concentra su altro;  e dall’altra parte l'alunno che ci mette tutto il suo impegno, esegue sempre i compiti e studia con costanza, ma ottiene risultati mediocri in termini di rendimento. Chi dei due merita il voto più alto?

E' ovvio che al secondo va riconosciuto  l'impegno e al primo  le buone doti personali.

Se prendessero entrambi un sette, questo voto è sostanzialmente un voto fatto di elementi diversi.

E se l'insegnante decidesse di dare maggior valore all'impegno? In questo caso non terrebbe conto della competenza e delle capacità personali.

Se invece riconoscesse la competenza/capacità personale dovrebbe valutare di meno l'alunno che si impegna di più.

Ecco: la valutazione è questa.  

Noi maestri valutiamo più aspetti: le competenze raggiunte, l’impegno, la costanza nello studio, le difficoltà superate rispetto al livello di partenza.

E poi la partecipazione attiva, l’interazione con i maestri e con i compagni, le capacità di affrontare una problematica più che la soluzione stessa; le capacità logiche e critiche;….. E poi anche fattori secondari, ma non meno importanti: seguire le procedure risolutive e di esposizione; eseguire i compiti con ordine, la completezza,….

Nel tentativo di dare un aiuto a genitori, per la comprensione di tutte queste sfaccettature della valutazione, oltre ai voti in cifre della parte interna della schede, sul retro vi è una parte descrittiva degli altri fattori come l'impegno, la costanza, la partecipazione, la collaborazione nel gruppo, la socialità e il comportamento.

Anche questa parte, benché non esaustiva, deve essere ad essere letta con attenzione, perché è proprio questa che può farci chiarezza sui voti globali dati alle discipline.

Infine, non dimenticate che nella scuola Primaria, più che “sommativa” la valutazione deve essere formativa, deve cioè incoraggiare e promuovere l'impegno successivo.