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La Villa Comunale

 

La nostra villa comunale è abbastanza "giovane", infatti, è stata impiantata circa 85 anni fa, tra il 1926 ed il 1927. In precedenza, nel luogo dove oggi sorge la villa, c'era una depressione  che, durante le stagioni piovose, si riempiva di acqua. Per questo veniva chiamata "lago". Anticamente esisteva una "porta del lago " che metteva in comunicazione il vecchio centro abitato con questa specie di stagno. 

La villa nel 1930

(A desta la scuola)

La Villa nel 1928

(a sinistra l'ospedale)

La "porta del lago" si trovava su quella che oggi si chiama via Vittorio Alfieri, alle spalle della Chiesa S. Eligio. Oggi lo spiazzo all’inizio di Via Francesco Netti è stata chiamata “Piazzetta del Lago”.

Questo lago fu prosciugato nel 1856 e ne fu ricavato un grande spazio pianeggiante destinato ad ospitare le fiere dei bestiame: da questo deriva il nome "largo della fiera".

Successivamente prese il nome di "Piazza Margherita", in onore della Regina Margherita, moglie del Re Umberto I, al quale avevano già intitolata la nostra scuola.

Nel 1926 il Commissario prefettizio di Santeramo decise di destinare quel grande spazio alla costruzione della villa comunale, cosa che avvenne con la partecipazione di tutti i cittadini di Santeramo che si occuparono del trasporto del terreno, dell'impianto degli alberi, della messa in opera delle panchine, delle fontane, dei marciapiedi.

Si racconta un aneddoto: non siamo certi che sia proprio vero, ma è proprio bello.

Pare che un "trainire" abbia chiesto al Commissario quale sarebbe stato il suo compenso per il trasporto dai terreno necessario alla costruzione della villa.

Il Commissario rispose: "Nudde, quanne fi' vecchjie t'assite o' frisc'ke "

Questo aneddoto è bello perché ci fa capire che la nostra villa è nata con il lavoro gratuito e comune di tutti i santermani.

Attualmente la Villa è dedicata a Giuseppe Di Vagno, un deputato che si è battuto per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei contadini pugliesi. Nel 1921 Di Vagno, che tornava a casa dopo una manifestazione di contadini, venne bastonato a morte da un gruppo di fascisti.

 

Il Largo della Fiera  nel 1926 (senza villa) - al centro il palazzo dove ore c'è il Bar Italia - a sinistra il campanile della Chiesa Madre ancora senza la cuspide