Arti marziali a scuola? Sì grazie!
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Gli alunni hanno svolto con entusiasmo la prima lezione di arti marziali, che l’insegnante Michele Petragallo ci ha regalato la scorsa settimana. Una volta al mese e per tutto l’anno scolastico Michele farà conoscere e praticare questa disciplina sportiva agli alunni di quinta elementare del plesso Umberto I. La nostra scuola accoglie favorevolmente tutte le iniziative che vengono proposte dalle Associazioni sportive presenti sul territorio, che propongono e offrono a titolo gratuito delle lezioni periodiche, svolte da personale volontario ed esperto per far apprezzare e conoscere anche altri tipi di sport agli alunni. |
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Queste iniziative sono ben accolte poiché nascono dalla consapevolezza che praticare uno sport è essenziale per lo sviluppo armonico ed equilibrato di un corpo in crescita ;i giovani di oggi sono sedentari, a volte pigri, si muovono poco perchè non hanno spazi adeguati per fare movimenti per stare insieme e per giocare, bisogna quindi dare la possibilità agli alunni di poter conoscere tanti tipi di sport e i modi di praticarli, al fine di stimolarli a scegliere quello che più si avvicina alla propria predisposizione al movimento.
L’anno sorso gli alunni hanno beneficiato di lezioni gratuite su uno sport poco conosciuto e praticato: il Rugby; quest’anno Michele ci farà conoscere uno sport molto particolare che abbina al movimento anche un modo di pensare e di rapportarsi agli altri nello spazio fisico a disposizione. Potrebbe sembrare una forzatura insegnare uno sport di questo tipo in una scuola elementare; in fondo ci sono tanti tipi di sport qui a Santeramo e i più gettonati sono il calcetto, la danza il nuoto e la pallavolo, gli altri sport sono poco praticati e poco conosciuti e allora bisogna sfatare miti e preconcetti riguardo alle diverse attività sportive. Tutte le attività sportive, se praticate regolarmente, hanno benefici effetti sul nostro corpo, lo rendono snello, elastico, scattante, si avverte meno la fatica di dover compiere attività fisiche che si protraggono per un certo tempo, si affronta con maggiore disinvoltura una lunga passeggiata o una serie di lavori che prevedono l’uso dei muscoli.
Bisogna sapere che in alcuni sport sono coinvolti maggiormente alcuni muscoli rispetto ad altri, mentre altri sport, considerati completi, prevedono il coinvolgimento e l’attivazione armonica di tutti i muscoli. Tuttavia anche negli sport che coinvolgono muscoli specifici sono previsti esercizi di pre-riscaldamento e di avvio alla esecuzione motoria che coinvolgono tutti i muscoli e viene sempre curata la respirazione corretta, solo in un secondo momento si cominciano ad eseguire esercitazioni mirate che riguardano lo sport scelto. La prima lezione di Wing Tsun Kung Fu è stata davvero interessante: è cominciata con il rituale saluto che l’insegnante e gli allievi si rivolgono reciprocamente in segno di rispetto e considerazione dell’altro da sé; sono seguiti come di consueto esercizi di riscaldamento mirati a sciogliere i muscoli e a preparare il corpo ad eseguire i movimenti più opportuni, ma all’insegna della esecuzione precisa e armonica, lenta, pensata al fine di evitare movimenti bruschi, in modo da garantirne la fluidità.
Ho scoperto che la disciplina di
autdifesa Wing Tsun Kung Fu è stata inventata da una donna e questo mi
fa pensare alla filosofia insita nella cultura orientale che è
improntata al rispetto dell’altro come entità diversa da me anche se
apparentemente sembrerebbe che sia considerato un avversario; le donne
poi per indole naturale non mirano mai alla distruzione dell’altro ma
solo a fermarlo e dunque gli esercizi proposti da Michele hanno
conquistato tutta la mia approvazione. Alcuni esercizi miravano al
riconoscimento del corpo dell’altro e ad interagire all’unisono con esso
in una forma di equilibrio armonico e fluido che permetteva la riuscita
dell’esercizio solo se svolto pensando alla forza dell’altro che doveva
essere in equilibrio con la propria. Esecuzione di esercizi coordinati
in movimenti eleganti ed elastici ispirati alla leggerezza del corpo e
alla levità della mente. Vedere i miei alunni, normalmente vivaci e
molto energici nei movimenti e nelle loro espressioni di gioia, quasi
rudi e sbrigativi nei confronti di qualsiasi esercizio, che eseguivano
pazientemente e con pacatezza ogni movimento ed esercizio mostrato
dall’insegnante, mi ha fatto sorridere. Ciò che può insegnare uno sport
non sempre riesce ad insegnarla la disciplina dell’aula e allora che ben
vengano tutti gli sport possibili, ognuno con regole e schemi da
rispettare e soprattutto da svolgere in un clima giocoso dove la gioia
dello stare insieme e del mettersi alla prova riesce a realizzare il
miracolo dello stare insieme in armonia nel pieno rispetto dell’altro
per la buona riuscita di uno sforzo comune.
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