Escursione a Turi

Una piccola perla nascosta

 

Capita spesso che conosciamo bene posti lontano, ma non sappiamo nulla del nostro territorio.

Le brevi escursioni che facciamo con l'uso degli scuolabus che l'Amministrazione Comunale ci mette a disposizione, hanno proprio lo scopo di far avvicinare gli alunni alla scoperta del bellissimo (e misconosciuto) territorio in cui viviamo.

Quest'anno abbiamo scelto Turi come meta della nostra escursione didattica per due motivi: il primo di carattere geografico, il secondo di carattere storico-scientifico.

Tutti noi conosciamo Turi per la produzione delle ciliegie "ferrovia"; qualcuno la conosce anche per la  "faldacchea", i tipici dolcetti di mandorle; pochi la ricordano perchè nel suo carcere Mussolini faceva rinchiudere i prigionieri politici, come Gramsci e Sandro Pertini.

Invece, chi sapeva che vi è anche una grotta carsica, poi trasformata in chiesa ed in seguito divenuta cripta di una chiesa sovrastante?

Ad essere sinceri, noi non la conoscevamo.

Per questo abbiamo colto al volo una proposta di escursione presentataci da "Ecomuseo di Peucetia" che ci offriva la possibilità di una visita guidata alla "Grotta di Sant'Oronzo" in Turi, più una breve escursione per le strade della città.

Abbiamo così scoperta un'altra piccola perla nascosta in un paese a noi così vicino, ma anche poco conosciuto.

La grotta, veramente piccola, ci ha dato la possibilità di riportare alla mente le conoscenze scientifiche e geografiche già affrontate negli anni scorsi, sul carsismo e sulle formazioni geologiche ad esso legate, quali le grotte , le stalattiti e le stalagmiti.

Certo, nulla a che vedere con le stupende e grandiose grotte di Castellana, nè con quelle di Putignano che abbiamo visitato qualche anno fa.

Questa escursione ci ha dato la possibilità di comprendere come l'uomo ha la capacità di adattare le formazioni naturali alle proprie esigenze.

La grotta fu collegata al culto di Sant'Oronzo, patrono della città di Turi, ma anche di Lecce, nonché, secondo la tradizione popolare "fratello" (improbabile) del nostro Sant'Erasmo (vedi qui).

In seguito sulla grotta fu costruita una chiesetta (il "Cappellone") e la grotta ne divenne la cripta.

Attualmente la chiesa è inglobata nelle mura perimetrali del cimitero.

All'interno della cripta, recentemente ben restaurata insieme alla chiesa, vi è un piccolo e antico altare, un fonte battesimale scavato nella roccia ed un prezioso pavimento in maioliche con figure floreali, paesaggi e visi umani.

Una vera chicca.

Monica Notarnicola, la nostra guida ha saputo ben raccontare  la storia dei luoghi e degli eventi ad essi legati ed ha coinvolto i ragazzi che hanno seguito con attenzione ogni spiegazione.

Alla fine del percorso i ragazzi sono stati anche impegnati in una piccola attività laboratoriale condotta da un'altra giovane guida: con l'uso dei tablet hanno verificato quanto hanno appreso durante la visita, hanno effettuate misure e cercato indizi sulla flora presente nella grotta.

 

Insomma una bella giornata per imparare giocando.

 

A proposito: sapete perchè si chiamano ciliegie "della ferrovia"?

Se siete curiosi leggete qui.